ACTA BENEDICTI PP. XVI

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 Acta Benedicti Pp. XVI 267

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale268

 Acta Benedicti Pp. XVI 269

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 Acta Benedicti Pp. XVI 271

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale272

 Acta Benedicti Pp. XVI 273

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 Acta Benedicti Pp. XVI 275

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale276

 Acta Benedicti Pp. XVI 277

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 Acta Benedicti Pp. XVI 279

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 Acta Benedicti Pp. XVI 281

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale282

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 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale286

 Acta Benedicti Pp. XVI 287

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale288

 Acta Benedicti Pp. XVI 289

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale290

 Acta Benedicti Pp. XVI 291

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale292

 Acta Benedicti Pp. XVI 293

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale294

 Acta Benedicti Pp. XVI 295

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale296

 Acta Benedicti Pp. XVI 297

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale298

 Acta Benedicti Pp. XVI 299

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale300

 Acta Benedicti Pp. XVI 301

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale302

 Acta Benedicti Pp. XVI 303

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale304

 Acta Benedicti Pp. XVI 305

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale306

 Congregatio pro Episcopis 307

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale308

 Diarium Romanae Curiae 309

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale310

 Diarium Romanae Curiae 311

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale312

Acta Benedicti Pp. XVI 275

tale cambio di veste. Questa vita, che comunque è votata alla morte, il

battezzando la consegna alla morte, insieme con Cristo, e da Lui si lascia

trascinare e tirare su nella vita nuova che lo trasforma per l'eternità. Poi,

risalendo dalle acque battesimali, i neofiti venivano rivestiti con la veste

bianca, la veste di luce di Dio, e ricevevano la candela accesa come segno

della nuova vita nella luce che Dio stesso aveva accesa in essi. Lo sapevano:

avevano ottenuto il farmaco dell'immortalità, che ora, nel momento di rice-

vere la santa Comunione, prendeva pienamente forma. In essa riceviamo il

Corpo del Signore risorto e veniamo, noi stessi, attirati in questo Corpo, cosı̀

che siamo già custoditi in Colui che ha vinto la morte e ci porta attraverso

la morte.

Nel corso dei secoli, i simboli sono diventati più scarsi, ma l'avvenimento

essenziale del Battesimo è tuttavia rimasto lo stesso. Esso non è solo un

lavacro, ancor meno un'accoglienza un po' complicata in una nuova associa-

zione. È morte e risurrezione, rinascita alla nuova vita.

Sı̀, l'erba medicinale contro la morte esiste. Cristo è l'albero della vita reso

nuovamente accessibile. Se ci atteniamo a Lui, allora siamo nella vita. Per

questo canteremo in questa notte della risurrezione, con tutto il cuore, l'al-

leluia, il canto della gioia che non ha bisogno di parole. Per questo Paolo può

dire ai Filippesi: « Siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti! ».4 La

gioia non la si può comandare. La si può solo donare. Il Signore risorto ci

dona la gioia: la vera vita. Noi siamo ormai per sempre custoditi nell'amore di

Colui al quale è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra.5 Cosı̀ chiediamo,

certi di essere esauditi, con la preghiera sulle offerte che la Chiesa eleva in

questa notte: Accogli, Signore, le preghiere del tuo popolo insieme con le

offerte sacrificali, perché ciò che con i misteri pasquali ha avuto inizio ci

giovi, per opera tua, come medicina per l'eternità. Amen.

4 Fil 4, 4. 5 Cfr. Mt 28, 18.