ACTA BENEDICTI PP. XVI

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale266

 Acta Benedicti Pp. XVI 267

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale268

 Acta Benedicti Pp. XVI 269

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale270

 Acta Benedicti Pp. XVI 271

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale272

 Acta Benedicti Pp. XVI 273

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale274

 Acta Benedicti Pp. XVI 275

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale276

 Acta Benedicti Pp. XVI 277

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale278

 Acta Benedicti Pp. XVI 279

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale280

 Acta Benedicti Pp. XVI 281

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale282

 Acta Benedicti Pp. XVI 283

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale284

 Acta Benedicti Pp. XVI 285

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale286

 Acta Benedicti Pp. XVI 287

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale288

 Acta Benedicti Pp. XVI 289

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale290

 Acta Benedicti Pp. XVI 291

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale292

 Acta Benedicti Pp. XVI 293

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale294

 Acta Benedicti Pp. XVI 295

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale296

 Acta Benedicti Pp. XVI 297

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale298

 Acta Benedicti Pp. XVI 299

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale300

 Acta Benedicti Pp. XVI 301

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale302

 Acta Benedicti Pp. XVI 303

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale304

 Acta Benedicti Pp. XVI 305

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale306

 Congregatio pro Episcopis 307

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale308

 Diarium Romanae Curiae 309

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale310

 Diarium Romanae Curiae 311

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale312

Acta Benedicti Pp. XVI 277

accessibile all'uomo, rimane come suprema istanza solo il consenso della

maggioranza. Di conseguenza, il consenso della maggioranza diventa l'ultima

parola alla quale dobbiamo obbedire. E questo consenso - lo sappiamo dalla

storia del secolo scorso - può essere anche un « consenso nel male ».

Cosı̀ vediamo che la cosiddetta autonomia non libera veramente l'uomo.

L'obbedienza verso Dio è la libertà, perché è la verità, è l'istanza che si pone

di fronte a tutte le istanze umane. Nella storia dell'umanità queste parole di

Pietro e di Socrate sono il vero faro della liberazione dell'uomo, che sa vedere

Dio e, in nome di Dio, può è deve obbedire non tanto agli uomini, ma a Lui e

liberarsi, cosı̀, dal positivismo dell'obbedienza umana. Le dittature sono state

sempre contro questa obbedienza a Dio. La dittatura nazista, come quella

marxista, non possono accettare un Dio che sia al di sopra del potere ideolo-

gico; e la libertà dei martiri, che riconoscono Dio, proprio nell'obbedienza al

potere divino, è sempre l'atto di liberazione nel quale giunge a noi la libertà

di Cristo.

Oggi, grazie a Dio, non viviamo sotto dittature, ma esistono forme sottili

di dittatura: un conformismo che diventa obbligatorio, pensare come pensano

tutti, agire come agiscono tutti, e le sottili aggressioni contro la Chiesa, o

anche quelle meno sottili, dimostrano come questo conformismo possa real-

mente essere una vera dittatura. Per noi vale questo: si deve obbedire più a

Dio che agli uomini. Ma ciò suppone che conosciamo veramente Dio e che

vogliamo veramente obbedire a Lui. Dio non è un pretesto per la propria

volontà, ma è realmente Lui che ci chiama e ci invita, se fosse necessario,

anche al martirio. Perciò, confrontati con questa parola che inizia una nuova

storia di libertà nel mondo, preghiamo soprattutto di conoscere Dio, di cono-

scere umilmente e veramente Dio e, conoscendo Dio, di imparare la vera

obbedienza che è il fondamento della libertà umana.

Scegliamo una seconda parola dalla Prima Lettura: san Pietro dice che

Dio ha innalzato Cristo alla sua destra come capo e salvatore.2 Capo è tra-

duzione del termine greco archegos, che implica una visione molto più dina-

mica: archegos è colui che mostra la strada, che precede, è un movimento, un

movimento verso l'alto. Dio lo ha innalzato alla sua destra - quindi parlare

di Cristo come archegos vuol dire che Cristo cammina avanti a noi, ci precede,

2 Cfr. v. 31.