ACTA BENEDICTI PP. XVI

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 Acta Benedicti Pp. XVI 269

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 Acta Benedicti Pp. XVI 271

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale272

 Acta Benedicti Pp. XVI 273

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 Acta Benedicti Pp. XVI 275

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 Acta Benedicti Pp. XVI 277

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 Acta Benedicti Pp. XVI 289

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 Acta Benedicti Pp. XVI 291

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale292

 Acta Benedicti Pp. XVI 293

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale294

 Acta Benedicti Pp. XVI 295

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale296

 Acta Benedicti Pp. XVI 297

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale298

 Acta Benedicti Pp. XVI 299

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale300

 Acta Benedicti Pp. XVI 301

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale302

 Acta Benedicti Pp. XVI 303

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale304

 Acta Benedicti Pp. XVI 305

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale306

 Congregatio pro Episcopis 307

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale308

 Diarium Romanae Curiae 309

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale310

 Diarium Romanae Curiae 311

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale312

Acta Benedicti Pp. XVI 305

Sı̀, fratelli, la Pasqua è la vera salvezza dell'umanità! Se Cristo

- l'Agnello di Dio - non avesse versato il suo Sangue per noi, non avremmo

alcuna speranza, il destino nostro e del mondo intero sarebbe inevitabilmente

la morte. Ma la Pasqua ha invertito la tendenza: la Risurrezione di Cristo è

una nuova creazione, come un innesto che può rigenerare tutta la pianta. È

un avvenimento che ha modificato l'orientamento profondo della storia, sbi-

lanciandola una volta per tutte dalla parte del bene, della vita, del perdono.

Siamo liberi, siamo salvi! Ecco perché dall'intimo del cuore esultiamo: « Can-

tiamo al Signore: è veramente glorioso! ».

Il popolo cristiano, uscito dalle acque del Battesimo, è inviato in tutto

il mondo a testimoniare questa salvezza, a portare a tutti il frutto della

Pasqua, che consiste in una vita nuova, liberata dal peccato e restituita alla

sua bellezza originaria, alla sua bontà e verità. Continuamente, nel corso di

duemila anni, i cristiani - specialmente i santi - hanno fecondato la storia

con l'esperienza viva della Pasqua. La Chiesa è il popolo dell'esodo, perché

costantemente vive il mistero pasquale e diffonde la sua forza rinnovatrice

in ogni tempo e in ogni luogo. Anche ai nostri giorni l'umanità ha bisogno di

un « esodo », non di aggiustamenti superficiali, ma di una conversione spiri-

tuale e morale. Ha bisogno della salvezza del Vangelo, per uscire da una crisi

che è profonda e come tale richiede cambiamenti profondi, a partire dalle

coscienze.

Al Signore Gesù chiedo che in Medio Oriente, ed in particolare nella Terra

santificata dalla sua morte e risurrezione, i Popoli compiano un « esodo » vero

e definitivo dalla guerra e dalla violenza alla pace ed alla concordia. Alle

comunità cristiane, che, specialmente in Iraq, conoscono prove e sofferenze,

il Risorto ripeta la parola carica di consolazione e di incoraggiamento che

rivolse agli Apostoli nel Cenacolo: « Pace a voi! ».3

Per quei Paesi Latino-americani e dei Caraibi che sperimentano una pe-

ricolosa recrudescenza dei crimini legati al narcotraffico, la Pasqua di Cristo

segni la vittoria della convivenza pacifica e del rispetto per il bene comune.

La diletta popolazione di Haiti, devastata dall'immane tragedia del terremo-

to, compia il suo « esodo » dal lutto e dalla disperazione ad una nuova spe-

ranza, sostenuta dalla solidarietà internazionale. Gli amati cittadini cileni,

prostrati da un'altra grave catastrofe, ma sorretti dalla fede, affrontino con

tenacia l'opera di ricostruzione.

3 Gv 20, 21.