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car la seule et unique vérité est en Dieu. Dieu est la Vérité. De ce fait, aucune
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Nei lunghi e intensi anni di Pontificato il beato Giovanni Paolo II ha
proclamato che il servizio alla persona malata nel corpo e nello spirito costi-
tuisce un costante impegno di attenzione e di evangelizzazione per tutta la
comunità ecclesiale, secondo il mandato di Gesù ai Dodici di sanare gli infer-
mi.1 In particolare, nella Lettera apostolica Salvifici doloris, dell'11 febbraio
1984, il mio venerato Predecessore afferma: « La sofferenza sembra apparte-
nere alla trascendenza dell'uomo: essa è uno di quei punti, nei quali l'uomo
viene in certo senso ''destinato'' a superare se stesso, e viene a ciò chiamato in
modo misterioso ».2 Il mistero del dolore sembra offuscare il volto di Dio,
rendendolo quasi un estraneo o, addirittura, additandolo quale responsabile
del soffrire umano, ma gli occhi della fede sono capaci di guardare in profon-
dità questo mistero. Dio si è incarnato, si è fatto vicino all'uomo, anche nelle
sue situazioni più difficili; non ha eliminato la sofferenza, ma nel Crocifisso
risorto, nel Figlio di Dio che ha patito fino alla morte e alla morte di croce,
Egli rivela che il suo amore scende anche nell'abisso più profondo dell'uomo
per dargli speranza. Il Crocifisso è risorto, la morte è stata illuminata dal
mattino di Pasqua: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito,
perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna ».3
Nel Figlio « dato » per la salvezza dell'umanità, la verità dell'amore viene, in
un certo senso, provata mediante la verità della sofferenza, e la Chiesa, nata
dal mistero della Redenzione nella Croce di Cristo, « è tenuta a cercare
l'incontro con l'uomo in modo particolare sulla via della sua sofferenza.
In tale incontro l'uomo diventa la via della Chiesa, ed è, questa, una delle
vie più importanti ».4
Cari amici, il servizio di accompagnamento, di vicinanza e di cura ai
fratelli ammalati, soli, provati spesso da ferite non solo fisiche, ma anche
spirituali e morali, vi pone in una posizione privilegiata per testimoniare
l'azione salvifica di Dio, il suo amore per l'uomo e per il mondo, che abbraccia
anche le situazioni più dolorose e terribili. Il Volto del Salvatore morente
sulla croce, del Figlio consostanziale al Padre che soffre come uomo per noi,5
ci insegna a custodire e a promuovere la vita, in qualunque stadio e in
qualsiasi condizione si trovi, riconoscendo la dignità e il valore di ogni singolo
1 Cfr Lc 9, 2. 2 N. 2. 3 Gv 3, 16. 4 Giovanni Paolo II, Lett. ap. Salvifici doloris, 3. 5 Cfr ibid., 17.