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senso, infatti, pur nella specifica fisionomia epistemologica e metodologica,
zampillano da un'unica sorgente, quel Logos che presiede all'opera della crea-
zione e guida l'intelligenza della storia. Una mentalità fondamentalmente
tecnopratica genera un rischioso squilibrio tra ciò che è possibile tecnicamen-
te e ciò che è moralmente buono, con imprevedibili conseguenze.
È importante allora che la cultura riscopra il vigore del significato e il
dinamismo della trascendenza, in una parola, apra con decisione l'orizzonte
del quaerere Deum. Viene in mente la celebre frase agostiniana « Ci hai creati
per te [Signore], e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te ».2 Si può
dire che lo stesso impulso alla ricerca scientifica scaturisce dalla nostalgia di
Dio che abita il cuore umano: in fondo, l'uomo di scienza tende, spesso
inconsciamente, a raggiungere quella verità che può dare senso alla vita.
Ma per quanto sia appassionata e tenace la ricerca umana, essa non è capace
con le proprie forze di approdo sicuro, perché « l'uomo non è in grado di
chiarire completamente la strana penombra che grava sulla questione delle
realtà eterne... Dio deve prendere l'iniziativa di venire incontro e di rivolgerSi
all'uomo ».3 Per restituire alla ragione la sua nativa, integrale dimensione
bisogna allora riscoprire il luogo sorgivo che la ricerca scientifica condivide
con la ricerca di fede, fides quaerens intellectum, secondo l'intuizione ansel-
miana. Scienza e fede hanno una reciprocità feconda, quasi una complemen-
tare esigenza dell'intelligenza del reale. Ma, paradossalmente, proprio la cul-
tura positivista, escludendo la domanda su Dio dal dibattito scientifico,
determina il declino del pensiero e l'indebolimento della capacità di intelli-
genza del reale. Ma il quaerere Deum dell'uomo si perderebbe in un groviglio di
strade se non gli venisse incontro una via di illuminazione e di sicuro orien-
tamento, che è quella di Dio stesso che si fa vicino all'uomo con immenso
amore: « In Gesù Cristo Dio non solo parla all'uomo, ma lo cerca.... È una
ricerca che nasce nell'intimo di Dio e ha il suo punto culminante nell'incar-
nazione del Verbo ».4
Religione del Logos, il Cristianesimo non relega la fede nell'ambito del-
l'irrazionale, ma attribuisce l'origine e il senso della realtà alla Ragione crea-
trice, che nel Dio crocifisso si è manifestata come amore e che invita a per-
correre la strada del quaerere Deum: « Io sono la via, la verità, la vita ».
Commenta san Tommaso d'Aquino: « Il punto di arrivo di questa via infatti
2 Le Confessioni, I, 1. 3 J. Ratzinger, L'Europa di Benedetto nella crisi delle culture, Cantagalli, Roma 2005, 124. 4 Giovanni Paolo II, Tertio Millennio Adveniente, 7.