ACTA BENEDICTI PP. XVI

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 Acta Benedicti Pp. XVI 427

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 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale 434

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 Acta Benedicti Pp. XVI 439

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 Acta Benedicti Pp. XVI 441

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale442

 Acta Benedicti Pp. XVI 443

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale444

 Acta Benedicti Pp. XVI 445

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale446

 Congregatio de Causis Sanctorum 447

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale448

 Congregatio de Causis Sanctorum 449

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale450

 Congregatio de Causis Sanctorum 451

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale452

 Congregatio de Causis Sanctorum 453

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale454

 Congregatio de Causis Sanctorum 455

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale456

 Diarium Romanae Curiae 457

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale458

 Diarium Romanae Curiae 459

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale460

 Diarium Romanae Curiae 461

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale462

Acta Benedicti Pp. XVI 415

HOMILIAE

I

In Vigilia Paschali.*

Cari fratelli e sorelle!

Pasqua è la festa della nuova creazione. Gesù è risorto e non muore più.

Ha sfondato la porta verso una nuova vita che non conosce più né malattia né

morte. Ha assunto l'uomo in Dio stesso. « Carne e sangue non possono eredi-

tare il regno di Dio », aveva detto Paolo nella Prima Lettera ai Corinzi.1 Lo

scrittore ecclesiastico Tertulliano, nel secolo III, in riferimento alla risurre-

zione di Cristo e alla nostra risurrezione aveva l'audacia di scrivere: « Abbiate

fiducia, carne e sangue, grazie a Cristo avete acquistato un posto nel Cielo e

nel regno di Dio ».2 Si è aperta una nuova dimensione per l'uomo. La creazione

è diventata più grande e più vasta. La Pasqua è il giorno di una nuova

creazione, ma proprio per questo la Chiesa comincia in tale giorno la liturgia

con l'antica creazione, affinché impariamo a capire bene quella nuova. Perciò

all'inizio della Liturgia della Parola nella Veglia pasquale c'è il racconto della

creazione del mondo. In relazione a questo, due cose sono particolarmente

importanti nel contesto della liturgia di questo giorno. In primo luogo, la

creazione viene presentata come una totalità della quale fa parte il fenomeno

del tempo. I sette giorni sono un'immagine di una totalità che si sviluppa nel

tempo. Sono ordinati in vista del settimo giorno, il giorno della libertà di

tutte le creature per Dio e delle une per le altre. La creazione è quindi

orientata verso la comunione tra Dio e creatura; essa esiste affinché ci sia

uno spazio di risposta alla grande gloria di Dio, un incontro di amore e di

libertà. In secondo luogo, del racconto della creazione la Chiesa, nella Veglia

pasquale, ascolta soprattutto la prima frase: « Dio disse: "Sia la luce!" ».3 Il

racconto della creazione, in modo simbolico, inizia con la creazione della luce.

Il sole e la luna vengono creati solo nel quarto giorno. Il racconto della

creazione li chiama fonti di luce, che Dio ha posto nel firmamento del cielo.

* Die 7 Aprilis 2012. 1 15, 50. 2 CCL II 994. 3 Gen 1, 3.