Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale2
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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale54
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale56
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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale70
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale72
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale74
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale76
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale78
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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale82
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale84
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale86
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale88
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale90
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale92
Acta Apostolicae Sedis - Conventio 93
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale94
Acta Apostolicae Sedis - Conventio 95
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale96
Acta Apostolicae Sedis - Conventio 97
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale98
Acta Apostolicae Sedis - Conventio 99
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale100
Acta Apostolicae Sedis - Conventio 101
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale102
Acta Apostolicae Sedis - Conventio 103
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale104
Congregatio de Causis Sanctorum 105
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale106
Congregatio de Causis Sanctorum 107
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale108
Congregatio de Causis Sanctorum 109
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale110
Congregatio de Causis Sanctorum 111
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale112
Congregatio de Causis Sanctorum 113
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale114
Congregatio de Causis Sanctorum 115
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale116
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale118
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Congregatio pro Gentium Evangelizatione 121
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale122
Acta Benedicti Pp. XVI 35
Con la gloria di Dio nel più alto dei cieli è in relazione la pace sulla terra
tra gli uomini. Dove non si dà gloria a Dio, dove Egli viene dimenticato o
addirittura negato, non c'è neppure pace. Oggi, però, diffuse correnti di pen-
siero asseriscono il contrario: le religioni, in particolare il monoteismo, sareb-
bero la causa della violenza e delle guerre nel mondo; occorrerebbe prima
liberare l'umanità dalle religioni, affinché si crei poi la pace; il monoteismo,
la fede nell'unico Dio, sarebbe prepotenza, causa di intolleranza, perché in
base alla sua natura esso vorrebbe imporsi a tutti con la pretesa dell'unica
verità. È vero che, nella storia, il monoteismo è servito di pretesto per l'in-
tolleranza e la violenza. È vero che una religione può ammalarsi e giungere
cosı̀ ad opporsi alla sua natura più profonda, quando l'uomo pensa di dover
egli stesso prendere in mano la causa di Dio, facendo cosı̀ di Dio una sua
proprietà privata. Contro questi travisamenti del sacro dobbiamo essere vi-
gilanti. Se un qualche uso indebito della religione nella storia è incontestabile,
non è tuttavia vero che il « no » a Dio ristabilirebbe la pace. Se la luce di Dio si
spegne, si spegne anche la dignità divina dell'uomo. Allora egli non è più
l'immagine di Dio, che dobbiamo onorare in ciascuno, nel debole, nello stra-
niero, nel povero. Allora non siamo più tutti fratelli e sorelle, figli dell'unico
Padre che, a partire dal Padre, sono in correlazione vicendevole. Che generi di
violenza arrogante allora compaiono e come l'uomo disprezzi e schiacci l'uo-
mo lo abbiamo visto in tutta la sua crudeltà nel secolo scorso. Solo se la luce
di Dio brilla sull'uomo e nell'uomo, solo se ogni singolo uomo è voluto, cono-
sciuto e amato da Dio, solo allora, per quanto misera sia la sua situazione, la
sua dignità è inviolabile. Nella Notte Santa, Dio stesso si è fatto uomo, come
aveva annunciato il profeta Isaia: il bambino qui nato è « Emmanuele », Dio
con noi.3 E nel corso di tutti questi secoli davvero non ci sono stati soltanto
casi di uso indebito della religione, ma dalla fede in quel Dio che si è fatto
uomo sono venute sempre di nuovo forze di riconciliazione e di bontà. Nel
buio del peccato e della violenza, questa fede ha inserito un raggio luminoso
di pace e di bontà che continua a brillare.
Cosı̀ Cristo è la nostra pace e ha annunciato la pace ai lontani e ai vicini.4
Come non dovremmo noi pregarlo in quest'ora: Sı̀, Signore, annuncia a noi
anche oggi la pace, ai lontani e ai vicini. Fa' che anche oggi le spade siano
forgiate in falci,5 che al posto degli armamenti per la guerra subentrino aiuti
3 Cfr Is 7, 14. 4 Cfr Ef 2, 14.17. 5 Cfr Is 2, 4.