1308 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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1336 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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1340 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1342 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1344 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1346 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1348 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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1352 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1354 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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1360 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1362 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1364 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1366 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1368 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1370 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1372 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1374 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1376 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1378 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1380 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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1384 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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1390 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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1400 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1402 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1404 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1406 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1408 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1410 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1412 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1414 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1416 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1418 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1420 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1422 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1424 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1426 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1428 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1430 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1432 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1434 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1436 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 1437
1438 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 1439
1440 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 1441
1442 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 1443
1444 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 1445
1446 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Episcopis 1447
1402 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
chiave per dare il senso - inteso come significato e come direzione - della
presenza della Chiesa in questa vera e propria opera di misericordia: in-
formare, per fare il punto sullo stato delle conoscenze sia scientifiche sia
clinico-assistenziali; curare meglio in una logica accogliente e solidale la
vita del malato; custodire l'ambiente nel quale l'uomo vive.
La relazione tra queste malattie e l'ambiente è decisiva. Infatti, molte
malattie rare hanno cause genetiche, per altre i fattori ambientali hanno
un forte rilievo; ma anche quando le cause sono genetiche, l'ambiente in-
quinato funge da moltiplicatore del danno. E il peso maggiore grava sulle
popolazioni più povere. È per questo che voglio nuovamente porre l'accento
sull'assoluta importanza del rispetto e della custodia del creato, della nostra
casa comune.
Una seconda considerazione, che desidero portare alla vostra attenzio-
ne, è che per la Chiesa rimane prioritario mantenersi dinamicamente in
uno stato di « uscita », per testimoniare nel concreto la misericordia divina,
facendosi « ospedale da campo » per le persone emarginate, che vivono in
ogni periferia esistenziale, socio-economica, sanitaria, ambientale e geo-
grafica del mondo.
La terza e ultima considerazione ha a che fare con il tema della giu-
stizia. Se è vero infatti che la cura della persona affetta da una malattia
« rara » o « negletta » è in buona parte legata alla relazione interpersonale
medico-paziente, è altrettanto vero che la considerazione su scala sociale
di questo fenomeno sanitario richiama una chiara istanza di giustizia, nel
senso di « dare a ciascuno il suo », ovvero uguale accesso alle cure efficaci
per uguali bisogni di salute indipendentemente dai fattori contestuali socio-
economici, geografici, culturali. La ragione di ciò riposa su tre principi
fondamentali della dottrina sociale della Chiesa. Il primo è il principio di
socialità, secondo cui il bene della persona riverbera sull'intera comunità.
Pertanto, la cura della propria salute non è solo una responsabilità affidata
alla custodia della persona stessa, ma rappresenta anche un bene sociale,
nel senso che quanto più si accresce la salute individuale, tanto più la
« salute collettiva » ne beneficerà, non da ultimo anche sul piano di risorse
che vengono liberate per altri capitoli di malattia che richiedano ricerca
e cure impegnative. Il secondo principio è quello di sussidiarietà, che da
una parte sostiene, promuove e sviluppa socialmente la capacità di ogni
persona nel dare compimento a sé e alle proprie legittime e buone aspira-