Tigiuanaënsem, Leonensem, Tulancingensem et Tuxtlensem dioeceses ad gra-
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anche qui, sopra questi nostri bambini che, per il sacramento del Battesimo,
entrano in contatto con Gesù. Il cielo si apre sopra di noi nel Sacramento.
Quanto più viviamo in contatto con Gesù nella realtà del nostro Battesimo,
tanto più il cielo si apre sopra di noi. E dal cielo - ritorniamo al Vangelo -
in quel giorno venne una voce che disse a Gesù: « Tu sei il mio figlio predi-
letto ».2 Nel Battesimo, il Padre celeste ripete queste parole anche per ognuno
di questi bambini. Egli dice: « Tu sei il mio figlio ». Il Battesimo è adozione e
assunzione nella famiglia di Dio, nella comunione con la Santissima Trinità,
nella comunione col Padre, col Figlio e con lo Spirito Santo. Proprio per
questo il Battesimo va amministrato nel nome della Santissima Trinità. Que-
ste parole non sono solo una formula; sono realtà. Segnano il momento in cui i
vostri bambini rinascono come figli di Dio. Da figli di genitori umani, diven-
tano anche figli di Dio nel Figlio del Dio vivente.
Ma dobbiamo adesso meditare una parola della seconda lettura di questa
liturgia nella quale san Paolo ci dice: Siamo salvati « per la misericordia di Dio
mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo ».3
Un lavacro di rigenerazione. Il Battesimo non è soltanto una parola; non è
solamente una cosa spirituale, ma implica anche la materia. Tutta la realtà
della terra viene coinvolta. Il Battesimo non concerne solo l'anima. La spi-
ritualità dell'uomo investe l'uomo nella sua totalità, corpo e anima. L'azione
di Dio in Gesù Cristo è un'azione ad efficacia universale. Cristo assume la
carne e questo continua nei sacramenti nei quali la materia viene assunta ed
entra a far parte dell'azione divina.
Adesso possiamo chiedere perché proprio l'acqua sia il segno di questa
totalità. L'acqua è l'elemento della fecondità. Senza l'acqua non c'è vita. E
cosı̀, in tutte le grandi religioni l'acqua è vista come il simbolo della materni-
tà, della fecondità. Per i Padri della Chiesa, l'acqua diventa il simbolo del
grembo materno della Chiesa. In uno scrittore ecclesiastico del II-III secolo,
Tertulliano, si trova una parola sorprendente. Egli dice: « Cristo non è mai
senza acqua ». Con queste parole Tertulliano voleva dire che Cristo non è mai
senza la Chiesa. Nel Battesimo siamo adottati dal Padre celeste, ma in questa
famiglia che Egli si costituisce c'è anche una madre, la madre Chiesa. L'uomo
non può avere Dio come Padre, dicevano già gli antichi scrittori cristiani, se
2 Lc 3, 22. 3 Tt 3, 5.