Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale202
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale204
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale206
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale208
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale210
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale212
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale214
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale216
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale218
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale220
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale222
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale224
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale226
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale228
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale230
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale232
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale234
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale236
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale238
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale240
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale242
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale244
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale246
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale248
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale250
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale252
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale254
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale256
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale258
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale260
Acta Benedicti Pp. XVI 221
HOMILIAE
I
Die Dominica in Palmis de Passione Domini.*
Cari fratelli e sorelle,
cari giovani!
Il Vangelo della benedizione delle palme, che abbiamo ascoltato qui riu-
niti in Piazza San Pietro, comincia con la frase: « Gesù camminava davanti a
tutti salendo verso Gerusalemme ».1 Subito all'inizio della liturgia di questo
giorno, la Chiesa anticipa la sua risposta al Vangelo, dicendo: « Seguiamo il
Signore ». Con ciò il tema della Domenica delle Palme è chiaramente espresso.
È la sequela. Essere cristiani significa considerare la via di Gesù Cristo come
la via giusta per l'essere uomini - come quella via che conduce alla meta, ad
un'umanità pienamente realizzata e autentica. In modo particolare, vorrei
ripetere a tutti i giovani e le giovani, in questa XXV Giornata Mondiale della
Gioventù, che l'essere cristiani è un cammino, o meglio: un pellegrinaggio, un
andare insieme con Gesù Cristo. Un andare in quella direzione che Egli ci ha
indicato e ci indica.
Ma di quale direzione si tratta? Come la si trova? La frase del nostro
Vangelo offre due indicazioni al riguardo. In primo luogo dice che si tratta
di un'ascesa. Ciò ha innanzitutto un significato molto concreto. Gerico, dove
ha avuto inizio l'ultima parte del pellegrinaggio di Gesù, si trova a 250 metri
sotto il livello del mare, mentre Gerusalemme- la meta del cammino - sta a
740-780 metri sul livello del mare: un'ascesa di quasi mille metri. Ma questa
via esteriore è soprattutto un'immagine del movimento interiore dell'esisten-
za, che si compie nella sequela di Cristo: è un'ascesa alla vera altezza dell'es-
sere uomini. L'uomo può scegliere una via comoda e scansare ogni fatica. Può
anche scendere verso il basso, il volgare. Può sprofondare nella palude della
menzogna e della disonestà. Gesù cammina avanti a noi, e va verso l'alto.
Egli ci conduce verso ciò che è grande, puro, ci conduce verso l'aria salubre
delle altezze: verso la vita secondo verità; verso il coraggio che non si lascia
intimidire dal chiacchiericcio delle opinioni dominanti; verso la pazienza che
sopporta e sostiene l'altro. Egli conduce verso la disponibilità per i sofferenti,
* Die 28 Martii 2010. 1 Lc 19, 28.