ACTA BENEDICTI PP. XVI

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 Acta Benedicti Pp. XVI 257

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 Congregatio pro Episcopis 259

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 Diarium Romanae Curiae 261

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale262

 Diarium Romanae Curiae 263

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale264

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale232

noi. Questo duplice mistero del Monte degli Ulivi è anche sempre « attivo »

nell'olio sacramentale della Chiesa. In quattro Sacramenti l'olio è segno della

bontà di Dio che ci tocca: nel Battesimo, nella Cresima come Sacramento

dello Spirito Santo, nei vari gradi del Sacramento dell'Ordine e, infine, nel-

l'Unzione degli infermi, in cui l'olio ci viene offerto, per cosı̀ dire, quale

medicina di Dio - come la medicina che ora ci rende certi della sua bontà,

ci deve rafforzare e consolare, ma che, allo stesso tempo, al di là del momento

della malattia, rimanda alla guarigione definitiva, alla risurrezione.3 Cosı̀

l'olio, nelle sue diverse forme, ci accompagna lungo tutta la vita: a cominciare

dal catecumenato e dal Battesimo fino al momento in cui ci prepariamo

all'incontro con il Dio Giudice e Salvatore. Infine, la Messa crismale, in cui

il segno sacramentale dell'olio ci viene presentato come linguaggio della crea-

zione di Dio, si rivolge, in modo particolare, a noi sacerdoti: essa ci parla di

Cristo, che Dio ha unto Re e Sacerdote - di Lui che ci rende partecipi del suo

sacerdozio, della sua « unzione », nella nostra Ordinazione sacerdotale.

Vorrei quindi tentare di spiegare ancora brevemente il mistero di questo

santo segno nel suo riferimento essenziale alla vocazione sacerdotale. In

etimologie popolari si è collegata, già nell'antichità, la parola greca

« elaion » - olio - con la parola « eleos » -misericordia. Di fatto, nei vari

Sacramenti, l'olio consacrato è sempre segno della misericordia di Dio.

L'unzione per il sacerdozio significa pertanto sempre anche l'incarico di

portare la misericordia di Dio agli uomini. Nella lampada della nostra vita

non dovrebbe mai venir a mancare l'olio della misericordia. Procuriamocelo

sempre in tempo presso il Signore - nell'incontro con la sua Parola, nel

ricevere i Sacramenti, nel trattenerci in preghiera presso di Lui.

Attraverso la storia della colomba col ramo d'ulivo, che annunciava la

fine del diluvio e cosı̀ la nuova pace di Dio con il mondo degli uomini, non solo

la colomba, ma anche il ramo d'ulivo e l'olio stesso sono diventati simbolo

della pace. I cristiani dei primi secoli amavano ornare le tombe dei loro

defunti con la corona della vittoria e il ramo d'ulivo, simbolo della pace.

Sapevano che Cristo ha vinto la morte e che i loro defunti riposavano nella

pace di Cristo. Si sapevano, essi stessi, attesi da Cristo, che aveva loro pro-

messo la pace che il mondo non è in grado di dare. Si ricordavano che la prima

parola del Risorto ai suoi era stata: « Pace a voi! ».4 Egli stesso porta, per cosı̀

dire, il ramo d'ulivo, introduce la sua pace nel mondo. Annuncia la bontà

3 Cfr. Gc 5, 14. 4 Gv 20, 19.