ACTA BENEDICTI PP. XVI

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 Acta Benedicti Pp. XVI 257

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 Congregatio pro Episcopis 259

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 Diarium Romanae Curiae 261

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale262

 Diarium Romanae Curiae 263

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale264

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale224

della Chiesa. Nel « noi » della Chiesa entriamo in comunione col « Tu » di Gesù

Cristo e raggiungiamo cosı̀ la via verso Dio. È richiesto inoltre che si ascolti la

Parola di Gesù Cristo e la si viva: in fede, speranza e amore. Cosı̀ siamo in

cammino verso la Gerusalemme definitiva e già fin d'ora, in qualche modo, ci

troviamo là, nella comunione di tutti i Santi di Dio.

Il nostro pellegrinaggio alla sequela di Cristo quindi non va verso una

città terrena, ma verso la nuova Città di Dio che cresce in mezzo a questo

mondo. Il pellegrinaggio verso la Gerusalemme terrestre, tuttavia, può essere

proprio anche per noi cristiani un elemento utile per tale viaggio più grande.

Io stesso ho collegato al mio pellegrinaggio in Terra Santa dello scorso anno

tre significati. Anzitutto avevo pensato che a noi può capitare in tale occa-

sione ciò che san Giovanni dice all'inizio della sua Prima Lettera: quello che

abbiamo udito, lo possiamo, in certo qual modo, vedere e toccare con le

nostre mani.3 La fede in Gesù Cristo non è un'invenzione leggendaria. Essa

si fonda su di una storia veramente accaduta. Questa storia noi la possiamo,

per cosı̀ dire, contemplare e toccare. È commovente trovarsi a Nazaret nel

luogo dove l'Angelo apparve a Maria e le trasmise il compito di diventare la

Madre del Redentore. È commovente essere a Betlemme nel luogo dove il

Verbo, fattosi carne, è venuto ad abitare fra noi; mettere il piede sul terreno

santo in cui Dio ha voluto farsi uomo e bambino. È commovente salire la

scala verso il Calvario fino al luogo in cui Gesù è morto per noi sulla Croce. E

stare infine davanti al sepolcro vuoto; pregare là dove la sua santa salma

riposò e dove il terzo giorno avvenne la risurrezione. Seguire le vie esteriori di

Gesù deve aiutarci a camminare più gioiosamente e con una nuova certezza

sulla via interiore che Egli ci ha indicato e che è Lui stesso.

Quando andiamo in Terra Santa come pellegrini, vi andiamo però anche

- e questo è il secondo aspetto - come messaggeri della pace, con la pre-

ghiera per la pace; con l'invito forte a tutti di fare in quel luogo, che porta nel

nome la parola « pace », tutto il possibile affinché esso diventi veramente un

luogo di pace. Cosı̀ questo pellegrinaggio è al tempo stesso - come terzo

aspetto - un incoraggiamento per i cristiani a rimanere nel Paese delle loro

origini e ad impegnarsi intensamente in esso per la pace.

Torniamo ancora una volta alla liturgia della Domenica delle Palme.

Nell'orazione con cui vengono benedetti i rami di palma noi preghiamo affin-

ché nella comunione con Cristo possiamo portare il frutto di buone opere. Da

3 Cfr. 1 Gv 1, 1.