ACTA BENEDICTI PP. XVI

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 Acta Benedicti Pp. XVI 257

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 Congregatio pro Episcopis 259

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 Diarium Romanae Curiae 261

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale262

 Diarium Romanae Curiae 263

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale264

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale228

cosparge con una grande quantità di profumo prezioso, che - come conte-

sterà Giuda - si sarebbe potuto vendere per trecento denari; non unge, poi, il

capo, come era usanza, ma i piedi: Maria offre a Gesù quanto ha di più

prezioso e con un gesto di devozione profonda. L'amore non calcola, non

misura, non bada a spese, non pone barriere, ma sa donare con gioia, cerca

solo il bene dell'altro, vince la meschinità, la grettezza, i risentimenti, le

chiusure che l'uomo porta a volte nel suo cuore.

Maria si pone ai piedi di Gesù in umile atteggiamento di servizio, come

farà lo stesso Maestro nell'Ultima Cena, quando - ci dice il quarto Vangelo

- « si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse

attorno alla vita. Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi

dei discepoli »,3 perché - disse - « anche voi facciate come io ho fatto a voi »: 4

la regola della comunità di Gesù è quella dell'amore che sa servire fino al dono

della vita. E il profumo si spande: « tutta la casa - annota l'Evangelista - si

riempı̀ dell'aroma di quel profumo ».5 Il significato del gesto di Maria, che è

risposta all'Amore infinito di Dio, si diffonde tra tutti i convitati; ogni gesto

di carità e di devozione autentica a Cristo non rimane un fatto personale, non

riguarda solo il rapporto tra l'individuo e il Signore, ma riguarda l'intero

corpo della Chiesa, è contagioso: infonde amore, gioia, luce.

« Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto »: 6 all'atto di Maria si

contrappongono l'atteggiamento e le parole di Giuda, che, sotto il pretesto

dell'aiuto da recare ai poveri, nasconde l'egoismo e la falsità dell'uomo chiuso

in se stesso, incatenato dall'avidità del possesso, che non si lascia avvolgere

dal buon profumo dell'amore divino. Giuda calcola là dove non si può calco-

lare, entra con animo meschino dove lo spazio è quello dell'amore, del dono,

della dedizione totale. E Gesù, che fino a quel momento era rimasto in silen-

zio, interviene a favore del gesto di Maria: « Lasciala fare, perché ella lo

conservi per il giorno della mia sepoltura ».7 Gesù comprende che Maria ha

intuito l'amore di Dio ed indica che ormai la sua « ora » si avvicina, l'« ora » in

cui l'Amore troverà la sua espressione suprema sul legno della Croce: il Figlio

di Dio dona se stesso perché l'uomo abbia la vita, scende negli abissi della

morte per portare l'uomo alle altezze di Dio, non ha paura di umiliarsi « fa-

3 Gv 13, 4-5. 4 v. 15. 5 Gv 12, 3. 6 Gv 1, 11. 7 Gv 12, 7.