ACTA BENEDICTI PP. XVI

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 Acta Benedicti Pp. XVI 239

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 Acta Benedicti Pp. XVI 241

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 Acta Benedicti Pp. XVI 243

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 Acta Benedicti Pp. XVI 251

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 Acta Benedicti Pp. XVI 255

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 Acta Benedicti Pp. XVI 257

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale258

 Congregatio pro Episcopis 259

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 Diarium Romanae Curiae 261

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale262

 Diarium Romanae Curiae 263

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale264

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale238

mani... In quest'ora deve invaderci la gioia e la gratitudine perché Egli si è

mostrato; perché Egli, l'Infinito e l'Inafferrabile per la nostra ragione, è il Dio

vicino che ama, il Dio che noi possiamo conoscere ed amare.

La richiesta più nota della Preghiera sacerdotale è la richiesta dell'unità

per i discepoli, per quelli di allora e quelli futuri. Dice il Signore: «Non prego

solo per questi - cioè la comunità dei discepoli radunata nel Cenacolo - ma

anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti

siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi,

perché il mondo creda che tu mi hai mandato ».5 Che cosa chiede precisamente

qui il Signore? Innanzitutto, Egli prega per i discepoli di quel tempo e di tutti

i tempi futuri. Guarda in avanti verso l'ampiezza della storia futura. Vede i

pericoli di essa e raccomanda questa comunità al cuore del Padre. Egli chiede

al Padre la Chiesa e la sua unità. È stato detto che nel Vangelo di Giovanni la

Chiesa non compare - ed è vero che la parola ekklesia non c'è - ma qui essa

appare nelle sue caratteristiche essenziali: come la comunità dei discepoli che,

mediante la parola apostolica, credono in Gesù Cristo e cosı̀ diventano una

cosa sola. Gesù implora la Chiesa come una ed apostolica. Cosı̀ questa pre-

ghiera è propriamente un atto fondante della Chiesa. Il Signore chiede la

Chiesa al Padre. Essa nasce dalla preghiera di Gesù e mediante l'annuncio

degli Apostoli, che fanno conoscere il nome di Dio e introducono gli uomini

nella comunione di amore con Dio. Gesù chiede dunque che l'annuncio dei

discepoli prosegua lungo i tempi; che tale annuncio raccolga uomini i quali, in

base ad esso, riconoscono Dio e il suo Inviato, il Figlio Gesù Cristo. Egli prega

affinché gli uomini siano condotti alla fede e, mediante la fede, all'amore. Egli

chiede al Padre che questi credenti « siano in noi »; 6 che vivano, cioè, nell'in-

teriore comunione con Dio e con Gesù Cristo e che da questo essere interior-

mente nella comunione con Dio si crei l'unità visibile. Due volte il Signore

dice che questa unità dovrebbe far sı̀ che il mondo creda alla missione di

Gesù. Deve quindi essere un'unità che si possa vedere - un'unità che vada

tanto al di là di ciò che solitamente è possibile tra gli uomini, da diventare un

segno per il mondo ed accreditare la missione di Gesù Cristo. La preghiera di

Gesù ci dà la garanzia che l'annuncio degli Apostoli non potrà mai cessare

nella storia; che susciterà sempre la fede e raccoglierà uomini nell'unità - in

un'unità che diventa testimonianza per la missione di Gesù Cristo. Ma questa

preghiera è sempre anche un esame di coscienza per noi. In quest'ora il

5 v. 20s; cfr. vv. 11 e 13. 6 v. 21.