ACTA BENEDICTI PP. XVI

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 Acta Benedicti Pp. XVI 239

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 Acta Benedicti Pp. XVI 241

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 Acta Benedicti Pp. XVI 243

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 Acta Benedicti Pp. XVI 247

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 Acta Benedicti Pp. XVI 253

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 Acta Benedicti Pp. XVI 255

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 Acta Benedicti Pp. XVI 257

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale258

 Congregatio pro Episcopis 259

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale260

 Diarium Romanae Curiae 261

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale262

 Diarium Romanae Curiae 263

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale264

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale248

NUNTII

I

Occasione XXV Diei Internationalis Iuventuti dicati.

«Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna? » (Mc 10, 17).

Cari amici,

ricorre quest'anno il venticinquesimo anniversario di istituzione della

Giornata Mondiale della Gioventù, voluta dal Venerabile Giovanni Paolo II

come appuntamento annuale dei giovani credenti del mondo intero. Fu una

iniziativa profetica che ha portato frutti abbondanti, permettendo alle nuove

generazioni cristiane di incontrarsi, di mettersi in ascolto della Parola di Dio,

di scoprire la bellezza della Chiesa e di vivere esperienze forti di fede che

hanno portato molti alla decisione di donarsi totalmente a Cristo.

La presente XXV Giornata rappresenta una tappa verso il prossimo In-

contro Mondiale dei giovani, che avrà luogo nell'agosto 2011 a Madrid, dove

spero sarete numerosi a vivere questo evento di grazia.

Per prepararci a tale celebrazione, vorrei proporvi alcune riflessioni sul

tema di quest'anno: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la

vita eterna? »,1 tratto dall'episodio evangelico dell'incontro di Gesù con il gio-

vane ricco; un tema già affrontato, nel 1985, dal Papa Giovanni Paolo II in

una bellissima Lettera, diretta per la prima volta ai giovani.

1. Gesù incontra un giovane

«Mentre [Gesù] andava per la strada, - racconta il Vangelo di San Marco

- un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò:

"Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?". Gesù gli

disse: "Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i

comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testi-

moniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre". Egli allora gli disse:

"Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza". Allora Gesù

fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: "Una cosa sola ti manca: va', vendi

quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!". Ma

1 Mc 10, 17.