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per gli abbandonati; verso la fedeltà che sta dalla parte dell'altro anche
quando la situazione si rende difficile. Conduce verso la disponibilità a recare
aiuto; verso la bontà che non si lascia disarmare neppure dall'ingratitudine.
Egli ci conduce verso l'amore - ci conduce verso Dio.
« Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme ». Se leg-
giamo questa parola del Vangelo nel contesto della via di Gesù nel suo insie-
me - una via che, appunto, prosegue sino alla fine dei tempi - possiamo
scoprire nell'indicazione della meta «Gerusalemme » diversi livelli. Natural-
mente innanzitutto deve intendersi semplicemente il luogo «Gerusalemme »: è
la città in cui si trovava il Tempio di Dio, la cui unicità doveva alludere
all'unicità di Dio stesso. Questo luogo annuncia quindi anzitutto due cose:
da un lato dice che Dio è uno solo in tutto il mondo, supera immensamente
tutti i nostri luoghi e tempi; è quel Dio a cui appartiene l'intera creazione. È il
Dio di cui tutti gli uomini nel più profondo sono alla ricerca e di cui in qualche
modo tutti hanno anche conoscenza. Ma questo Dio si è dato un nome. Si è
fatto conoscere a noi, ha avviato una storia con gli uomini; si è scelto un
uomo - Abramo - come punto di partenza di questa storia. Il Dio infinito è
al contempo il Dio vicino. Egli, che non può essere rinchiuso in alcun edificio,
vuole tuttavia abitare in mezzo a noi, essere totalmente con noi.
Se Gesù insieme con l'Israele peregrinante sale verso Gerusalemme, Egli ci
va per celebrare con Israele la Pasqua: il memoriale della liberazione di
Israele - memoriale che, allo stesso tempo, è sempre speranza della libertà
definitiva, che Dio donerà. E Gesù va verso questa festa nella consapevolezza
di essere Egli stesso l'Agnello in cui si compirà ciò che il Libro dell'Esodo dice
al riguardo: un agnello senza difetto, maschio, che al tramonto, davanti agli
occhi dei figli d'Israele, viene immolato « come rito perenne ».2 E infine Gesù
sa che la sua via andrà oltre: non avrà nella croce la sua fine. Sa che la sua via
strapperà il velo tra questo mondo e il mondo di Dio; che Egli salirà fino al
trono di Dio e riconcilierà Dio e l'uomo nel suo corpo. Sa che il suo corpo
risorto sarà il nuovo sacrificio e il nuovo Tempio; che intorno a Lui, dalla
schiera degli Angeli e dei Santi, si formerà la nuova Gerusalemme che è nel
cielo e tuttavia è anche già sulla terra, perché nella sua passione Egli ha
aperto il confine tra cielo e terra. La sua via conduce al di là della cima del
monte del Tempio fino all'altezza di Dio stesso: è questa la grande ascesa alla
2 Cfr. Es 12, 5-6.14.