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maniera che fa riflettere. Gli Angeli avevano parlato della gloria di Dio nel
più alto dei cieli e della pace in terra per gli uomini della benevolenza divina.
I pellegrini all'ingresso della Città Santa dicono: « Pace in cielo e gloria nel più
alto dei cieli! ». Sanno troppo bene che in terra non c'è pace. E sanno che il
luogo della pace è il cielo - sanno che fa parte dell'essenza del cielo di essere
luogo di pace. Cosı̀ questa acclamazione è espressione di una profonda pena e,
insieme, è preghiera di speranza: Colui che viene nel nome del Signore porti
sulla terra ciò che è nei cieli. La sua regalità diventi la regalità di Dio,
presenza del cielo sulla terra. La Chiesa, prima della consacrazione eucaristi-
ca, canta la parola del Salmo con cui Gesù venne salutato prima del suo
ingresso nella Città Santa: essa saluta Gesù come il Re che, venendo da
Dio, nel nome di Dio entra in mezzo a noi. Anche oggi questo saluto gioioso
è sempre supplica e speranza. Preghiamo il Signore affinché porti a noi il
cielo: la gloria di Dio e la pace degli uomini. Intendiamo tale saluto nello
spirito della domanda del Padre Nostro: « Sia fatta la tua volontà come in
cielo cosı̀ in terra! ». Sappiamo che il cielo è cielo, luogo della gloria e della
pace, perché lı̀ regna totalmente la volontà di Dio. E sappiamo che la terra
non è cielo fin quando in essa non si realizza la volontà di Dio. Salutiamo
quindi Gesù che viene dal cielo e lo preghiamo di aiutarci a conoscere e a fare
la volontà di Dio. Che la regalità di Dio entri nel mondo e cosı̀ esso sia
colmato con lo splendore della pace. Amen.
II
In celebratione eucharistica pro defuncto Summo Pontifice Ioanne Paulo II.*
Venerati Fratelli nell'episcopato e nel sacerdozio,
cari fratelli e sorelle!
Siamo riuniti intorno all'altare, presso la tomba dell'Apostolo Pietro, per
offrire il Sacrificio eucaristico in suffragio dell'anima eletta del Venerabile
Giovanni Paolo II, nel quinto anniversario della sua dipartita. Lo facciamo
con qualche giorno di anticipo, perché il 2 aprile sarà quest'anno il Venerdı̀
Santo. Siamo, comunque, all'interno della Settimana Santa, contesto quanto
mai propizio al raccoglimento e alla preghiera, nel quale la Liturgia ci fa
* Die 29 Martii 2010.