Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale202
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale204
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale206
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale208
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale210
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale212
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale214
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale216
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale218
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale220
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale222
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale224
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale226
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale228
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale230
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale232
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale234
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale236
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale238
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale240
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale242
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale244
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale246
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale248
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale250
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale252
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale254
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale256
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale258
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale260
Acta Benedicti Pp. XVI 227
rivivere più intensamente le ultime giornate della vita terrena di Gesù. De-
sidero esprimere la mia riconoscenza a tutti voi che prendete parte a questa
Santa Messa. Saluto cordialmente i Cardinali - in modo speciale l'Arcive-
scovo Stanislao Dziwisz - i Vescovi, i sacerdoti, i religiosi e le religiose; come
pure i pellegrini giunti appositamente dalla Polonia, i tanti giovani e i nu-
merosi fedeli che non hanno voluto mancare a questa Celebrazione.
Nella prima lettura biblica che è stata proclamata, il profeta Isaia pre-
senta la figura di un « Servo di Dio », che è allo stesso tempo il suo eletto, nel
quale egli si compiace. Il Servo agirà con fermezza incrollabile, con un'energia
che non viene meno fino a che egli non abbia realizzato il compito che gli è
stato assegnato. Eppure, non avrà a sua disposizione quei mezzi umani che
sembrano indispensabili all'attuazione di un piano cosı̀ grandioso. Egli si
presenterà con la forza della convinzione, e sarà lo Spirito che Dio ha posto
in lui a dargli la capacità di agire con mitezza e con forza, assicurandogli il
successo finale. Ciò che il profeta ispirato dice del Servo, lo possiamo appli-
care all'amato Giovanni Paolo II: il Signore lo ha chiamato al suo servizio e,
nell'affidargli compiti di sempre maggiore responsabilità, lo ha anche accom-
pagnato con la sua grazia e con la sua continua assistenza. Durante il suo
lungo Pontificato, egli si è prodigato nel proclamare il diritto con fermezza,
senza debolezze o tentennamenti, soprattutto quando doveva misurarsi con
resistenze, ostilità e rifiuti. Sapeva di essere stato preso per mano dal Signore,
e questo gli ha consentito di esercitare un ministero molto fecondo, per il
quale, ancora una volta, rendiamo fervide grazie a Dio.
Il Vangelo poc'anzi proclamato ci conduce a Betania, dove, come annota
l'Evangelista, Lazzaro, Marta e Maria offrirono una cena al Maestro.1 Questo
banchetto in casa dei tre amici di Gesù è caratterizzato dai presentimenti
della morte imminente: i sei giorni prima di Pasqua, il suggerimento del
traditore Giuda, la risposta di Gesù che richiama uno degli atti pietosi della
sepoltura anticipato da Maria, l'accenno che non sempre lo avrebbero avuto
con loro, il proposito di eliminare Lazzaro in cui si riflette la volontà di
uccidere Gesù. In questo racconto evangelico, c'è un gesto sul quale vorrei
attirare l'attenzione: Maria di Betania « prese trecento grammi di profumo di
puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi
capelli ».2 Il gesto di Maria è l'espressione di fede e di amore grandi verso il
Signore: per lei non è sufficiente lavare i piedi del Maestro con l'acqua, ma li
1 Cfr. Gv 12, 1. 2 12, 3.