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noi. Questo duplice mistero del Monte degli Ulivi è anche sempre « attivo »
nell'olio sacramentale della Chiesa. In quattro Sacramenti l'olio è segno della
bontà di Dio che ci tocca: nel Battesimo, nella Cresima come Sacramento
dello Spirito Santo, nei vari gradi del Sacramento dell'Ordine e, infine, nel-
l'Unzione degli infermi, in cui l'olio ci viene offerto, per cosı̀ dire, quale
medicina di Dio - come la medicina che ora ci rende certi della sua bontà,
ci deve rafforzare e consolare, ma che, allo stesso tempo, al di là del momento
della malattia, rimanda alla guarigione definitiva, alla risurrezione.3 Cosı̀
l'olio, nelle sue diverse forme, ci accompagna lungo tutta la vita: a cominciare
dal catecumenato e dal Battesimo fino al momento in cui ci prepariamo
all'incontro con il Dio Giudice e Salvatore. Infine, la Messa crismale, in cui
il segno sacramentale dell'olio ci viene presentato come linguaggio della crea-
zione di Dio, si rivolge, in modo particolare, a noi sacerdoti: essa ci parla di
Cristo, che Dio ha unto Re e Sacerdote - di Lui che ci rende partecipi del suo
sacerdozio, della sua « unzione », nella nostra Ordinazione sacerdotale.
Vorrei quindi tentare di spiegare ancora brevemente il mistero di questo
santo segno nel suo riferimento essenziale alla vocazione sacerdotale. In
etimologie popolari si è collegata, già nell'antichità, la parola greca
« elaion » - olio - con la parola « eleos » -misericordia. Di fatto, nei vari
Sacramenti, l'olio consacrato è sempre segno della misericordia di Dio.
L'unzione per il sacerdozio significa pertanto sempre anche l'incarico di
portare la misericordia di Dio agli uomini. Nella lampada della nostra vita
non dovrebbe mai venir a mancare l'olio della misericordia. Procuriamocelo
sempre in tempo presso il Signore - nell'incontro con la sua Parola, nel
ricevere i Sacramenti, nel trattenerci in preghiera presso di Lui.
Attraverso la storia della colomba col ramo d'ulivo, che annunciava la
fine del diluvio e cosı̀ la nuova pace di Dio con il mondo degli uomini, non solo
la colomba, ma anche il ramo d'ulivo e l'olio stesso sono diventati simbolo
della pace. I cristiani dei primi secoli amavano ornare le tombe dei loro
defunti con la corona della vittoria e il ramo d'ulivo, simbolo della pace.
Sapevano che Cristo ha vinto la morte e che i loro defunti riposavano nella
pace di Cristo. Si sapevano, essi stessi, attesi da Cristo, che aveva loro pro-
messo la pace che il mondo non è in grado di dare. Si ricordavano che la prima
parola del Risorto ai suoi era stata: « Pace a voi! ».4 Egli stesso porta, per cosı̀
dire, il ramo d'ulivo, introduce la sua pace nel mondo. Annuncia la bontà
3 Cfr. Gc 5, 14. 4 Gv 20, 19.