Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale202
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale204
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale206
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale208
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale210
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale212
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale214
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale216
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale218
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale220
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale222
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale224
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale226
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale228
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale230
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale232
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale234
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale236
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale238
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale240
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale242
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale244
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale246
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale248
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale250
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale252
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale254
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale256
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale258
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale260
Acta Benedicti Pp. XVI 233
salvifica di Dio. Egli è la nostra pace. I cristiani dovrebbero quindi essere
persone di pace, persone che riconoscono e vivono il mistero della Croce come
mistero della riconciliazione. Cristo non vince mediante la spada, ma per
mezzo della Croce. Vince superando l'odio. Vince mediante la forza del suo
amore più grande. La Croce di Cristo esprime il « no » alla violenza. E proprio
cosı̀ essa è il segno della vittoria di Dio, che annuncia la nuova via di Gesù. Il
sofferente è stato più forte dei detentori del potere. Nell'autodonazione sulla
Croce, Cristo ha vinto la violenza. Come sacerdoti siamo chiamati ad essere,
nella comunione con Gesù Cristo, uomini di pace, siamo chiamati ad opporci
alla violenza e a fidarci del potere più grande dell'amore.
Appartiene al simbolismo dell'olio anche il fatto che esso rende forti per la
lotta. Ciò non contrasta col tema della pace, ma ne è una parte. La lotta dei
cristiani consisteva e consiste non nell'uso della violenza, ma nel fatto che essi
erano e sono tuttora pronti a soffrire per il bene, per Dio. Consiste nel fatto
che i cristiani, come buoni cittadini, rispettano il diritto e fanno ciò che è
giusto e buono. Consiste nel fatto che rifiutano di fare ciò che negli ordina-
menti giuridici in vigore non è diritto, ma ingiustizia. La lotta dei martiri
consisteva nel loro « no » concreto all'ingiustizia: respingendo la partecipazio-
ne al culto idolatrico, all'adorazione dell'imperatore, si sono rifiutati di pie-
garsi davanti alla falsità, all'adorazione di persone umane e del loro potere.
Con il loro « no » alla falsità e a tutte le sue conseguenze hanno innalzato il
potere del diritto e della verità. Cosı̀ hanno servito la vera pace. Anche oggi è
importante per i cristiani seguire il diritto, che è il fondamento della pace.
Anche oggi è importante per i cristiani non accettare un'ingiustizia che viene
elevata a diritto - per esempio, quando si tratta dell'uccisione di bambini
innocenti non ancora nati. Proprio cosı̀ serviamo la pace e proprio cosı̀ ci
troviamo a seguire le orme di Gesù Cristo, di cui san Pietro dice: « Insultato
non rispondeva con insulti; maltrattato non minacciava vendetta, ma si
affidava a colui che giudica con giustizia. Egli portò i nostri peccati nel suo
corpo sul legno della croce, perché non vivendo più per il peccato, vivessimo
per la giustizia ».5
I Padri della Chiesa erano affascinati da una parola dal Salmo 45 (44) -
secondo la tradizione il Salmo nuziale di Salomone -, che veniva riletto dai
cristiani come Salmo per le nozze del nuovo Salomone, Gesù Cristo, con la sua
Chiesa. Lı̀ si dice al Re, Cristo: « Ami la giustizia e la malvagità detesti: Dio, il
5 1 Pt 2, 23s.