Tigiuanaënsem, Leonensem, Tulancingensem et Tuxtlensem dioeceses ad gra-
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sed mulier 9 ».10 San Paolo che cosı̀ profondamente espone nella Lettera agli
Efesini il « ltrsg* qiom le* ca » dell'amore coniugale in rapporto all'unione di
Cristo con la Chiesa,11 non esita ad applicare al matrimonio i termini più forti
del diritto per designare il vincolo giuridico con cui sono uniti i coniugi fra
loro, nella loro dimensione sessuale. Cosı̀ pure, per Sant'Agostino, la giuridi-
cità è essenziale in ciascuno dei tre beni (proles, fides, sacramentum), che
costituiscono i cardini della sua esposizione dottrinale sul matrimonio.
Di fronte alla relativizzazione soggettivistica e libertaria dell'esperienza
sessuale, la tradizione della Chiesa afferma con chiarezza l'indole naturalmen-
te giuridica del matrimonio, cioè la sua appartenenza per natura all'ambito
della giustizia nelle relazioni interpersonali. In quest'ottica, il diritto s'intrec-
cia davvero con la vita e con l'amore come un suo intrinseco dover essere.
Perciò, come ho scritto nella mia prima Enciclica, « in un orientamento fon-
dato nella creazione, l'eros rimanda l'uomo al matrimonio, a un legame ca-
ratterizzato da unicità e definitività; cosı̀, e solo cosı̀, si realizza la sua intima
destinazione ».12 Amore e diritto possono cosı̀ unirsi fino al punto da far sı̀ che
marito e moglie si debbano a vicenda l'amore che spontaneamente si voglio-
no: l'amore è in essi il frutto del loro libero volere il bene dell'altro e dei figli; il
che, del resto, è anche esigenza dell'amore verso il proprio vero bene.
L'intero operato della Chiesa e dei fedeli in campo familiare deve fondarsi
su questa verità circa il matrimonio e la sua intrinseca dimensione giuridica.
Ciò nonostante, come ricordavo prima, la mentalità relativistica, in forme più
o meno aperte o subdole, può insinuarsi anche nella comunità ecclesiale. Voi
siete ben consapevoli dell'attualità di questo rischio, che si manifesta a volte
in una distorta interpretazione delle norme canoniche vigenti. A questa ten-
denza occorre reagire con coraggio e fiducia, applicando costantemente l'er-
meneutica del rinnovamento nella continuità e non lasciandosi sedurre da vie
interpretative che implicano una rottura con la tradizione della Chiesa. Que-
ste vie si allontanano dalla vera essenza del matrimonio nonché dalla sua
intrinseca dimensione giuridica e, sotto svariati nomi più o meno attraenti,
cercano di dissimulare una contraffazione della realtà coniugale. Si arriva cosı̀
a sostenere che niente sarebbe giusto o ingiusto nelle relazioni di coppia, ma
9 1 Cor 7, 4. 10 De bono coniugali, 4, 4. 11 5, 22-31. 12 Deus caritas est, 11.