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Congregatio pro Doctrina Fidei 135
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Congregatio pro Doctrina Fidei 137
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Congregatio pro Doctrina Fidei 139
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Congregatio de Causis Sanctorum 141
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Congregatio de Causis Sanctorum 143
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assicura che Lui è misericordia infinita, che i suoi pensieri e le sue vie non
sono come i nostri - per nostra fortuna! - e che possiamo sempre ritornare a
Lui, alla casa del Padre. Ci assicura poi che se accoglieremo la sua Parola, essa
porterà frutti buoni nella nostra vita, come la pioggia che irriga la terra.2
A questa parola che il Signore ci ha rivolto mediante il profeta Isaia, noi
abbiamo risposto con il ritornello del Salmo: « Attingeremo con gioia alle
sorgenti della salvezza ». Come persone adulte, ci siamo impegnati ad attin-
gere alle fonti buone, per il bene nostro e di coloro che sono affidati alla nostra
responsabilità, in particolare voi, cari genitori, padrini e madrine, per il bene
di questi bambini. E quali sono « le sorgenti della salvezza »? Sono la Parola di
Dio e i Sacramenti. Gli adulti sono i primi a doversi alimentare a queste fonti,
per poter guidare i più giovani nella loro crescita. I genitori devono dare
tanto, ma per poter dare hanno bisogno a loro volta di ricevere, altrimenti
si svuotano, si prosciugano. I genitori non sono la fonte, come anche noi
sacerdoti non siamo la fonte: siamo piuttosto come dei canali, attraverso
cui deve passare la linfa vitale dell'amore di Dio. Se ci stacchiamo dalla
sorgente, noi stessi per primi ne risentiamo negativamente e non siamo più
in grado di educare altri. Per questo ci siamo impegnati dicendo: « Attinge-
remo con gioia alle sorgenti della salvezza ».
E veniamo ora alla seconda Lettura e al Vangelo. Essi ci dicono che la
prima e principale educazione avviene attraverso la testimonianza. Il Vange-
lo ci parla di Giovanni il Battista. Giovanni è stato un grande educatore dei
suoi discepoli, perché li ha condotti all'incontro con Gesù, al quale ha reso
testimonianza. Non ha esaltato se stesso, non ha voluto tenere i discepoli
legati a sé. Eppure Giovanni era un grande profeta, la sua fama era molto
grande. Quando è arrivato Gesù, si è tirato indietro e ha indicato Lui: « Viene
dopo di me colui che è più forte di me... Io vi ho battezzato con acqua, ma egli
vi battezzerà in Spirito Santo ».3 Il vero educatore non lega le persone a sé,
non è possessivo. Vuole che il figlio, o il discepolo, impari a conoscere la
verità, e stabilisca con essa un rapporto personale. L'educatore compie il
suo dovere fino in fondo, non fa mancare la sua presenza attenta e fedele;
ma il suo obiettivo è che l'educando ascolti la voce della verità parlare al suo
cuore e la segua in un cammino personale.
2 Cfr Is 55, 10-11. 3 Mc 1, 7-8.