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Congregatio pro Doctrina Fidei 129
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Congregatio pro Doctrina Fidei 135
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Congregatio pro Doctrina Fidei 139
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Congregatio de Causis Sanctorum 141
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Congregatio de Causis Sanctorum 143
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quale deve essere in armonia ogni norma per essere razionale e veramente
giuridica.
In tale prospettiva realistica, lo sforzo interpretativo, talvolta arduo,
acquista un senso e un obiettivo. L'uso dei mezzi interpretativi previsti dal
Codice di Diritto Canonico nel canone 17, a cominciare dal « significato pro-
prio delle parole considerato nel testo e nel contesto », non è più un mero
esercizio logico. Si tratta di un compito che è vivificato da un autentico
contatto con la realtà complessiva della Chiesa, che consente di penetrare
nel vero senso della lettera della legge. Accade allora qualcosa di simile a
quanto ho detto a proposito del processo interiore di Sant'Agostino nell'er-
meneutica biblica: « il trascendimento della lettera ha reso credibile la lettera
stessa ».4 Si conferma cosı̀ che anche nell'ermeneutica della legge l'autentico
orizzonte è quello della verità giuridica da amare, da cercare e da servire.
Ne segue che l'interpretazione della legge canonica deve avvenire nella
Chiesa. Non si tratta di una mera circostanza esterna, ambientale: è un
richiamo allo stesso humus della legge canonica e delle realtà da essa regolate.
Il sentire cum Ecclesia ha senso anche nella disciplina, a motivo dei fonda-
menti dottrinali che sono sempre presenti e operanti nelle norme legali della
Chiesa. In questo modo, va applicata anche alla legge canonica quell'erme-
neutica del rinnovamento nella continuità di cui ho parlato in riferimento al
Concilio Vaticano II,5 cosı̀ strettamente legato all'attuale legislazione cano-
nica. La maturità cristiana conduce ad amare sempre più la legge e a volerla
comprendere ed applicare con fedeltà.
Questi atteggiamenti di fondo si applicano a tutte le categorie di inter-
pretazione: dalla ricerca scientifica sul diritto canonico, al lavoro degli ope-
ratori giuridici in sede giudiziaria o amministrativa, fino alla ricerca quoti-
diana delle soluzioni giuste nella vita dei fedeli e delle comunità. Occorre
spirito di docilità per accogliere le leggi, cercando di studiare con onestà e
dedizione la tradizione giuridica della Chiesa per potersi identificare con essa
e anche con le disposizioni legali emanate dai Pastori, specialmente le leggi
pontificie nonché il magistero su questioni canoniche, il quale è di per sé
vincolante in ciò che insegna sul diritto.6 Solo in questo modo si potranno
4 Cfr Esort. ap. postsinodale Verbum Domini, 30 settembre 2010, 38: AAS 102 (2010), p. 718,
n. 38. 5 Cfr Discorso alla Curia Romana, 22 dicembre 2005: AAS 98 (2006), pp. 40-53. 6 Cfr Giovanni Paolo II, Allocuzione alla Rota Romana, 29 gennaio 2005, 6: AAS 97 (2005),
pp. 165-166.