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1000 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
1002 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
1004 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
1006 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
1008 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
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1020 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
1022 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
1024 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
1026 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
1028 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
1030 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
1032 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
1034 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
1036 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
1038 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
1040 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
1042 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
1044 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 1045
1046 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 1047
1048 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 1049
1050 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 1051
1052 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 1053
1054 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 1055
1056 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 1057
1058 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Episcopis 1059
1060 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
1062 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
1064 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
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Acta Francisci Pp. 997
chiara, che limiti il dominio della forza e faccia prevalere la legge sulla ti-
rannia del potere? Quale dignità può mai avere un uomo o una donna fatto
oggetto di ogni genere di discriminazione? Quale dignità potrà mai trovare
una persona che non ha il cibo o il minimo essenziale per vivere e, peggio
ancora, che non ha il lavoro che lo unge di dignità?
Promuovere la dignità della persona significa riconoscere che essa pos-
siede diritti inalienabili di cui non può essere privata ad arbitrio di alcuno
e tanto meno a beneficio di interessi economici.
Occorre però prestare attenzione per non cadere in alcuni equivoci che
possono nascere da un fraintendimento del concetto di diritti umani e da
un loro paradossale abuso. Vi è infatti oggi la tendenza verso una riven-
dicazione sempre più ampia di diritti individuali - sono tentato di dire
individualistici -, che cela una concezione di persona umana staccata da
ogni contesto sociale e antropologico, quasi come una « monade » (µονάς), sempre più insensibile alle altre « monadi » intorno a sé. Al concetto di diritto
non sembra più associato quello altrettanto essenziale e complementare di
dovere, così che si finisce per affermare i diritti del singolo senza tenere
conto che ogni essere umano è legato a un contesto sociale, in cui i suoi
diritti e doveri sono connessi a quelli degli altri e al bene comune della
società stessa.
Ritengo perciò che sia quanto mai vitale approfondire oggi una cultura
dei diritti umani che possa sapientemente legare la dimensione individuale,
o, meglio, personale, a quella del bene comune, a quel « noi-tutti » formato
da individui, famiglie e gruppi intermedi che si uniscono in comunità socia-
le.3 Infatti, se il diritto di ciascuno non è armonicamente ordinato al bene
più grande, finisce per concepirsi senza limitazioni e dunque per diventare
sorgente di conflitti e di violenze.
Parlare della dignità trascendente dell'uomo significa dunque fare ap-
pello alla sua natura, alla sua innata capacità di distinguere il bene dal
male, a quella « bussola » inscritta nei nostri cuori e che Dio ha impresso
nell'universo creato;4 soprattutto significa guardare all'uomo non come a
un assoluto, ma come a un essere relazionale. Una delle malattie che vedo
più diffuse oggi in Europa è la solitudine, propria di chi è privo di legami.
3 Cfr benedetto XVI, Caritas in veritate, 7; ConC. eCuM. vAt. II, Cost. past. Gaudium et spes, 26. 4 Cfr Compendio della Dottrina sociale della Chiesa, 37.