dell'alleanza di Dio con il suo popolo. Nel Vangelo, Gesù riprende il cantico di
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- Cathedrali Ecclesiae Baionensi, vacanti post renuntiationem a Summo
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l'arbitrio del potere, gli interessi egoistici, l'ingiustizia e lo sfruttamento, la
violenza in ogni sua espressione? Il punto d'arrivo, alla fine, è che l'uomo si
ritrova più solo e la società più divisa e confusa.
Ma nelle parole di Gesù vi è una promessa: la vigna non sarà distrutta.
Mentre abbandona al loro destino i vignaioli infedeli, il padrone non si di-
stacca dalla sua vigna e l'affida ad altri suoi servi fedeli. Questo indica che, se
in alcune regioni la fede si affievolisce sino ad estinguersi, vi saranno sempre
altri popoli pronti ad accoglierla. Proprio per questo Gesù, mentre cita il
Salmo 117 [118]: « La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata
testata d'angolo »,3 assicura che la sua morte non sarà la sconfitta di Dio.
Ucciso, Egli non resterà nella tomba, anzi, proprio quella che sembrerà essere
una totale disfatta, segnerà l'inizio di una definitiva vittoria. Alla sua dolo-
rosa passione e morte in croce seguirà la gloria della risurrezione. La vigna
continuerà allora a produrre uva e sarà data in affitto dal padrone « ad altri
contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo ».4
L'immagine della vigna, con le sue implicazioni morali, dottrinali e spiri-
tuali, ritornerà nel discorso dell'Ultima Cena, quando, congedandosi dagli
Apostoli, il Signore dirà: « Io sono la vite vera e il Padre mio è l'agricoltore.
Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta
frutto lo pota, perché porti più frutto ».5 A partire dall'evento pasquale la
storia della salvezza conoscerà dunque una svolta decisiva, e ne saranno
protagonisti quegli « altri contadini » che, innestati come scelti germogli in
Cristo, vera vite, porteranno frutti abbondanti di vita eterna.6 Tra questi
« contadini » ci siamo anche noi, innestati in Cristo, che volle divenire Egli
stesso la « vera vite ». Preghiamo che il Signore che ci dà il suo sangue, Se
stesso, nell'Eucaristia, ci aiuti a « portare frutto » per la vita eterna e per
questo nostro tempo.
Il consolante messaggio che raccogliamo da questi testi biblici è la certez-
za che il male e la morte non hanno l'ultima parola, ma a vincere alla fine è
Cristo. Sempre! La Chiesa non si stanca di proclamare questa Buona Novella,
come avviene anche quest'oggi, in questa Basilica dedicata all'Apostolo delle
genti, che per primo diffuse il Vangelo in vaste regioni dell'Asia minore e
dell'Europa. Rinnoveremo in modo significativo questo annuncio durante la
3 v. 22. 4 Mt 21, 41. 5 Gv 15, 1-2. 6 Cfr Orazione colletta.