dell'alleanza di Dio con il suo popolo. Nel Vangelo, Gesù riprende il cantico di
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- Cathedrali Ecclesiae Baionensi, vacanti post renuntiationem a Summo
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un corpo con molte membra, una realtà al tempo stesso spirituale e visibile,
nella quale i membri hanno vocazioni, compiti e ruoli diversificati. Partico-
lare responsabilità essa avverte nei confronti delle nuove generazioni: con
urgenza, infatti, emerge oggi il problema dell'educazione, chiave indispensa-
bile per consentire l'accesso ad un futuro ispirato ai perenni valori dell'uma-
nesimo cristiano. La formazione dei giovani è, pertanto, impresa nella quale
anche la Chiesa si sente coinvolta, insieme con la famiglia e la scuola. Essa
infatti è ben consapevole dell'importanza che l'educazione riveste nell'ap-
prendimento della libertà autentica, presupposto necessario per un positivo
servizio al bene comune. Solo un serio impegno educativo permetterà di
costruire una società solidale, realmente animata dal senso della legalità.
Signor Presidente, mi piace qui rinnovare l'auspicio che le comunità cri-
stiane e le molteplici realtà ecclesiali italiane sappiano formare le persone, in
modo speciale i giovani, anche come cittadini responsabili ed impegnati nella
vita civile. Sono certo che i Pastori e i fedeli continueranno a dare il loro
importante contributo per costruire, anche in questi momenti di incertezza
economica e sociale, il bene comune del Paese, come pure dell'Europa e
dell'intera famiglia umana, prestando particolare attenzione verso i poveri
e gli emarginati, i giovani in cerca di occupazione e chi è senza lavoro, le
famiglie e gli anziani che con fatica e impegno hanno costruito il nostro
presente e meritano per questo la gratitudine di tutti. Mi auguro altresı̀ che
l'apporto della Comunità cattolica venga da tutti accolto con lo stesso spirito
di disponibilità con il quale viene offerto. Non vi è ragione di temere una
prevaricazione ai danni della libertà da parte della Chiesa e dei suoi membri, i
quali peraltro si attendono che venga loro riconosciuta la libertà di non
tradire la propria coscienza illuminata dal Vangelo. Ciò sarà ancor più age-
vole se mai verrà dimenticato che tutte le componenti della società devono
impegnarsi, con rispetto reciproco, a conseguire nella comunità quel vero
bene dell'uomo di cui i cuori e le menti della gente italiana, nutriti da venti
secoli di cultura impregnata di Cristianesimo, sono ben consapevoli.
Signor Presidente, da questo luogo cosı̀ significativo, voglio rinnovare
l'espressione del mio affetto, anzi della mia predilezione per questa amata
Nazione. Per Lei e per tutti gli italiani e le italiane assicuro la mia preghiera,
invocando la materna protezione di Maria, venerata con tanta devozione in
ogni angolo della Penisola e delle Isole, dal nord al sud, come ho modo di
costatare anche in occasione delle mie visite pastorali. Nel congedarmi, faccio
mia l'esortazione che con accenti poetici il Beato Giovanni XXIII, pellegrino