dell'alleanza di Dio con il suo popolo. Nel Vangelo, Gesù riprende il cantico di
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale756
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale758
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale760
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale762
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale764
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale766
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale768
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale770
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale772
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale774
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale776
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale778
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale780
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale782
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale784
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale786
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale788
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale790
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale792
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale794
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale796
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale798
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale800
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale802
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale804
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale806
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale808
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale810
- Cathedrali Ecclesiae Baionensi, vacanti post renuntiationem a Summo
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale760
consultati da Erode nel momento dell'arrivo dei Magi. Erode vuol sapere
dove sarebbe nato il Salvatore del mondo. Essi lo sanno, danno la risposta
giusta: a Betlemme. Sono grandi specialisti, che conoscono tutto. E tuttavia
non vedono la realtà, non conoscono il Salvatore. Sant'Agostino dice: sono
indicatori di strada per gli altri, ma loro stessi non si muovono. Questo è un
grande pericolo anche nella nostra lettura della Scrittura: ci fermiamo alle
parole umane, parole del passato, storia del passato, e non scopriamo il
presente nel passato, lo Spirito Santo che parla oggi a noi nelle parole del
passato. Cosı̀ non entriamo nel movimento interiore della Parola, che in
parole umane nasconde e apre le parole divine. Perciò c'è sempre bisogno
dell'« exquisivi ». Dobbiamo essere in ricerca della Parola nelle parole.
Quindi l'esegesi, la vera lettura della Sacra Scrittura, non è solamente un
fenomeno letterario, non è soltanto la lettura di un testo. È il movimento
della mia esistenza. È muoversi verso la Parola di Dio nelle parole umane.
Solo conformandoci al mistero di Dio, al Signore che è la Parola, possiamo
entrare all'interno della Parola, possiamo trovare veramente in parole umane
la Parola di Dio. Preghiamo il Signore perché ci aiuti a cercare non solo con
l'intelletto, ma con tutta la nostra esistenza, per trovare la parola.
Alla fine: «Omni consummationi vidi finem, latum praeceptum tuum ni-
mis ». Tutte le cose umane, tutte le cose che noi possiamo inventare, creare,
sono finite. Anche tutte le esperienze religiose umane sono finite, mostrano un
aspetto della realtà, perché il nostro essere è finito e capisce solo sempre una
parte, alcuni elementi: « latum praeceptum tuum nimis ». Solo Dio è infinito. E
perciò anche la sua Parola è universale e non conosce confine. Entrando
quindi nella Parola di Dio, entriamo realmente nell'universo divino. Usciamo
dalla limitatezza delle nostre esperienze e entriamo nella realtà che, è vera-
mente universale. Entrando nella comunione con la Parola di Dio, entriamo
nella comunione della Chiesa che vive la Parola di Dio. Non entriamo in un
piccolo gruppo, nella regola di un piccolo gruppo, ma usciamo dai nostri
limiti. Usciamo verso il largo, nella vera larghezza dell'unica verità, la grande
verità di Dio. Siamo realmente nell'universale. E cosı̀ usciamo nella comu-
nione di tutti i fratelli e le sorelle, di tutta l'umanità, perché nel cuore nostro
si nasconde il desiderio della Parola di Dio che è una. Perciò anche l'evange-
lizzazione, l'annuncio del Vangelo, la missione non sono una specie di colo-
nialismo ecclesiale, con cui vogliamo inserire altri nel nostro gruppo. È uscire
dai limiti delle singole culture nella universalità che collega tutti, unisce tutti,
ci fa tutti fratelli. Preghiamo di nuovo affinché il Signore ci aiuti a entrare