ACTA BENEDICTI PP. XVI

 dell'alleanza di Dio con il suo popolo. Nel Vangelo, Gesù riprende il cantico di

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 ACTA CONGREGATIONUM

 - Cathedrali Ecclesiae Baionensi, vacanti post renuntiationem a Summo

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 Diarium Romanae Curiae 815

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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale760

consultati da Erode nel momento dell'arrivo dei Magi. Erode vuol sapere

dove sarebbe nato il Salvatore del mondo. Essi lo sanno, danno la risposta

giusta: a Betlemme. Sono grandi specialisti, che conoscono tutto. E tuttavia

non vedono la realtà, non conoscono il Salvatore. Sant'Agostino dice: sono

indicatori di strada per gli altri, ma loro stessi non si muovono. Questo è un

grande pericolo anche nella nostra lettura della Scrittura: ci fermiamo alle

parole umane, parole del passato, storia del passato, e non scopriamo il

presente nel passato, lo Spirito Santo che parla oggi a noi nelle parole del

passato. Cosı̀ non entriamo nel movimento interiore della Parola, che in

parole umane nasconde e apre le parole divine. Perciò c'è sempre bisogno

dell'« exquisivi ». Dobbiamo essere in ricerca della Parola nelle parole.

Quindi l'esegesi, la vera lettura della Sacra Scrittura, non è solamente un

fenomeno letterario, non è soltanto la lettura di un testo. È il movimento

della mia esistenza. È muoversi verso la Parola di Dio nelle parole umane.

Solo conformandoci al mistero di Dio, al Signore che è la Parola, possiamo

entrare all'interno della Parola, possiamo trovare veramente in parole umane

la Parola di Dio. Preghiamo il Signore perché ci aiuti a cercare non solo con

l'intelletto, ma con tutta la nostra esistenza, per trovare la parola.

Alla fine: «Omni consummationi vidi finem, latum praeceptum tuum ni-

mis ». Tutte le cose umane, tutte le cose che noi possiamo inventare, creare,

sono finite. Anche tutte le esperienze religiose umane sono finite, mostrano un

aspetto della realtà, perché il nostro essere è finito e capisce solo sempre una

parte, alcuni elementi: « latum praeceptum tuum nimis ». Solo Dio è infinito. E

perciò anche la sua Parola è universale e non conosce confine. Entrando

quindi nella Parola di Dio, entriamo realmente nell'universo divino. Usciamo

dalla limitatezza delle nostre esperienze e entriamo nella realtà che, è vera-

mente universale. Entrando nella comunione con la Parola di Dio, entriamo

nella comunione della Chiesa che vive la Parola di Dio. Non entriamo in un

piccolo gruppo, nella regola di un piccolo gruppo, ma usciamo dai nostri

limiti. Usciamo verso il largo, nella vera larghezza dell'unica verità, la grande

verità di Dio. Siamo realmente nell'universale. E cosı̀ usciamo nella comu-

nione di tutti i fratelli e le sorelle, di tutta l'umanità, perché nel cuore nostro

si nasconde il desiderio della Parola di Dio che è una. Perciò anche l'evange-

lizzazione, l'annuncio del Vangelo, la missione non sono una specie di colo-

nialismo ecclesiale, con cui vogliamo inserire altri nel nostro gruppo. È uscire

dai limiti delle singole culture nella universalità che collega tutti, unisce tutti,

ci fa tutti fratelli. Preghiamo di nuovo affinché il Signore ci aiuti a entrare