dell'alleanza di Dio con il suo popolo. Nel Vangelo, Gesù riprende il cantico di
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- Cathedrali Ecclesiae Baionensi, vacanti post renuntiationem a Summo
Acta Benedicti Pp. XVI 763
za. È Lui a rendere incrollabile la fede e la speranza dei credenti anche nelle
fasi più complicate e dure dell'esistenza.
Alla luce di questi testi biblici possiamo leggere la vicenda terrena di Papa
Pacelli e il suo lungo servizio alla Chiesa iniziato nel 1901 sotto Leone XIII, e
proseguito con san Pio X, Benedetto XV e Pio XI. Questi testi biblici ci
aiutano soprattutto a comprendere quale sia stata la sorgente da cui egli
ha attinto coraggio e pazienza nel suo ministero pontificale, svoltosi negli
anni travagliati del secondo conflitto mondiale e nel periodo susseguente,
non meno complesso, della ricostruzione e dei difficili rapporti internazionali
passati alla storia con la qualifica significativa di « guerra fredda ».
«Miserere mei Deus, secundum magnam misericordiam tuam »: con questa
invocazione del Salmo 50/51 Pio XII iniziava il suo testamento. E continua-
va: « Queste parole, che, conscio di essere immeritevole e impari, pronunciai
nel momento in cui diedi, tremando, la mia accettazione alla elezione a Som-
mo Pontefice, con tanto maggior fondamento le ripeto ora ». Mancavano
allora due anni alla sua morte. Abbandonarsi nelle mani misericordiose di
Dio: fu questo l'atteggiamento che coltivò costantemente questo mio vene-
rato Predecessore, ultimo dei Papi nati a Roma ed appartenente ad una
famiglia legata da molti anni alla Santa Sede. In Germania, dove svolse il
compito di Nunzio Apostolico, prima a Monaco di Baviera e poi a Berlino sino
al 1929, lasciò dietro di sé una grata memoria, soprattutto per aver collabo-
rato con Benedetto XV al tentativo di fermare « l'inutile strage » della Grande
Guerra, e per aver colto fin dal suo sorgere il pericolo costituito dalla mo-
struosa ideologia nazionalsocialista con la sua perniciosa radice antisemita e
anticattolica. Creato Cardinale nel dicembre 1929, e divenuto poco dopo
Segretario di Stato, per nove anni fu fedele collaboratore di Pio XI, in un'e-
poca contrassegnata dai totalitarismi: quello fascista, quello nazista e quello
comunista sovietico, condannati rispettivamente dalle Encicliche Non abbia-
mo bisogno, Mit brennender Sorge e Divini Redemptoris.
« Chi ascolta la mia parola e crede... ha la vita eterna ».5 Questa assicura-
zione di Gesù, che abbiamo ascoltato nel Vangelo, ci fa pensare ai momenti
più duri del pontificato di Pio XII quando, avvertendo il venir meno di ogni
umana sicurezza, sentiva forte il bisogno, anche attraverso un costante sforzo
ascetico, di aderire a Cristo, unica certezza che non tramonta. La Parola di
Dio diventava cosı̀ luce al suo cammino, un cammino nel quale Papa Pacelli
5 Gv 5, 24.