dell'alleanza di Dio con il suo popolo. Nel Vangelo, Gesù riprende il cantico di
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- Cathedrali Ecclesiae Baionensi, vacanti post renuntiationem a Summo
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zioni degli autori profani s'impiega con grande lode e pari frutto, con pieno
diritto si applica ai Sacri Libri appunto per la riverenza dovuta alla parola di
Dio ». Ed aggiunse: « Scopo di essa infatti è restituire con tutta la possibile
precisione il sacro testo al suo primitivo tenore, purgandolo dalle deforma-
zioni introdottevi dalle manchevolezze dei copisti e liberandolo dalle glosse e
lacune, dalle trasposizioni di parole, dalle ripetizioni e da simili difetti d'ogni
genere, che negli scritti tramandati a mano pei molti secoli usano infiltrarsi ».11
La terza Enciclica che vorrei menzionare è la Mediator Dei, dedicata alla
liturgia, pubblicata il 20 novembre 1947. Con questo Documento il Servo di
Dio dette impulso al movimento liturgico, insistendo sull'« elemento essenzia-
le del culto », che « deve essere quello interno: è necessario, difatti, - egli
scrisse - vivere sempre in Cristo, tutto a Lui dedicarsi, affinché in Lui, con
Lui e per Lui si dia gloria al Padre. La sacra Liturgia richiede che questi due
elementi siano intimamente congiunti... Diversamente, la religione diventa
un formalismo senza fondamento e senza contenuto ». Non possiamo poi non
accennare all'impulso notevole che questo Pontefice impresse all'attività mis-
sionaria della Chiesa con le Encicliche Evangelii praecones (1951) e Fidei
donum (1957), ponendo in rilievo il dovere di ogni comunità di annunciare
il Vangelo alle genti, come il Concilio Vaticano II farà con coraggioso vigore.
L'amore per le missioni, peraltro, Papa Pacelli lo aveva dimostrato sin dal-
l'inizio del pontificato quando nell'ottobre 1939 aveva voluto consacrare
personalmente dodici Vescovi di Paesi di missione, tra i quali un indiano,
un cinese, un giapponese, il primo Vescovo africano e il primo Vescovo del
Madagascar. Una delle sue costanti preoccupazioni pastorali fu infine la pro-
mozione del ruolo dei laici, perché la comunità ecclesiale potesse avvalersi di
tutte le energie e le risorse disponibili. Anche per questo la Chiesa e il mondo
gli sono grati.
Cari fratelli e sorelle, mentre preghiamo perché prosegua felicemente la
causa di beatificazione del Servo di Dio Pio XII, è bello ricordare che la
santità fu il suo ideale, un ideale che non mancò di proporre a tutti. Per
questo dette impulso alle cause di beatificazione e canonizzazione di persone
appartenenti a popoli diversi, rappresentanti di tutti gli stati di vita, funzioni
e professioni, riservando ampio spazio alle donne. Proprio Maria, la Donna
della salvezza, egli additò all'umanità quale segno di sicura speranza procla-
mando il dogma dell'Assunzione durante l'Anno Santo del 1950. In questo
11 AAS, XXXV, 1943, p. 336.