dell'alleanza di Dio con il suo popolo. Nel Vangelo, Gesù riprende il cantico di
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- Cathedrali Ecclesiae Baionensi, vacanti post renuntiationem a Summo
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ALLOCUTIONES
I Die quo Summus Pontifex publica auctoritate invisit Praesidem Reipublicae
Italicae, Exc.mum Virum Georgium Napolitano.*
Signor Presidente,
è con vero piacere che varco nuovamente la soglia di questo palazzo, dove
sono stato accolto per la prima volta a poche settimane dall'inizio del mio
ministero di Vescovo di Roma e di Pastore della Chiesa universale. Entro in
questa Sua residenza ufficiale, Signor Presidente, simbolica casa di tutti gli
italiani, con memore gratitudine per la cortese visita che Ella ha voluto
rendermi nel novembre 2006 in Vaticano, subito dopo la Sua elezione alla
Suprema Magistratura della Repubblica Italiana. L'odierna circostanza mi è
propizia per rinnovarLe i sentimenti della mia riconoscenza anche per il non
dimenticato, e quanto mai gradito, dono del concerto musicale di alto valore
artistico, che Ella ha voluto offrirmi il 24 aprile scorso. È pertanto con viva
gratitudine che porgo a Lei, Signor Presidente, alla Sua gentile consorte e a
tutti coloro che sono qui convenuti il mio deferente e cordiale saluto. Questo
mio saluto è diretto in modo speciale alle distinte Autorità preposte alla guida
dello Stato italiano, alle illustri Personalità qui presenti, e si estende all'intero
Popolo d'Italia, a me molto caro, erede di una secolare tradizione di civiltà e
di valori cristiani.
Questa mia visita, la visita del Romano Pontefice al Quirinale, non è solo
un atto che si inserisce nel contesto delle molteplici relazioni fra la Santa Sede
e l'Italia, ma assume, potremmo dire, un valore ben più profondo e simbolico.
Qui, infatti, vari miei Predecessori vissero e da qui governarono la Chiesa
universale per oltre due secoli, sperimentando anche prove e persecuzioni,
come fu per i Pontefici Pio VI e Pio VII, entrambi strappati con violenza alla
loro sede episcopale e trascinati in esilio. Il Quirinale, che nel corso dei secoli è
stato testimone di tante liete e di alcune tristi pagine di storia del Papato,
conserva molti segni della promozione dell'arte e della cultura da parte dei
Sommi Pontefici.
In un certo momento della storia questo palazzo diventò quasi un segno di
contraddizione, quando, da una parte, l'Italia anelava a comporsi in uno
* Die 4 Octobris 2008.