dell'alleanza di Dio con il suo popolo. Nel Vangelo, Gesù riprende il cantico di
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- Cathedrali Ecclesiae Baionensi, vacanti post renuntiationem a Summo
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savano sull'Europa, coinvolgendo drammaticamente anche il vostro « bel
Paese ».
La scelta di San Francesco come Patrono d'Italia trae, pertanto, le sue
ragioni dalla profonda corrispondenza fra la personalità e l'azione del Pove-
rello d'Assisi e la nobile Nazione italiana. Come ebbe a ricordare il Servo di
Dio Giovanni Paolo II nella sua visita al Quirinale, compiuta in questo stesso
giorno del 1985, « difficilmente si potrebbe trovare un'altra figura che incarni
in sé in modo altrettanto ricco e armonioso le caratteristiche proprie del genio
italico ». « In un tempo in cui l'affermarsi dei liberi Comuni andava suscitando
fermenti di rinnovamento sociale, economico e politico, che sommuovevano
dalle fondamenta il vecchio mondo feudale, - continuava Papa Wojtyła -
Francesco seppe elevarsi tra le fazioni in lotta, predicando il Vangelo della
pace e dell'amore, in piena fedeltà alla Chiesa di cui si sentiva figlio, e in
totale adesione al popolo, di cui si riconosceva parte ».4
In questo Santo, la cui figura attrae credenti e non credenti, possiamo
scorgere l'immagine di quella che è la perenne missione della Chiesa, pure nel
suo rapporto con la società civile. La Chiesa, nell'epoca attuale di profonde e
spesso sofferte mutazioni, continua a proporre a tutti il messaggio di salvezza
del Vangelo e si impegna a contribuire all'edificazione di una società fondata
sulla verità e la libertà, sul rispetto della vita e della dignità umana, sulla
giustizia e sulla solidarietà sociale. Dunque, come ho ricordato in altre circo-
stanze, « la Chiesa non si propone mire di potere, né pretende privilegi o aspira
a posizioni di vantaggio economico e sociale. Suo solo scopo è servire l'uomo,
ispirandosi, come norma suprema di condotta, alle parole e all'esempio di
Gesù Cristo che ''passò beneficando e risanando tutti'' (At 10, 38) ».5
Per portare a compimento questa sua missione, la Chiesa ovunque e sem-
pre deve poter godere del diritto di libertà religiosa, considerato in tutta la
sua ampiezza. All'Assemblea delle Nazioni Unite, in quest'anno che comme-
mora il 60o della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, ho voluto
ribadire che « non si può limitare la piena garanzia della libertà religiosa al
libero esercizio del culto; al contrario, deve esser tenuta in giusta considera-
zione la dimensione pubblica della religione e quindi la possibilità dei credenti
di fare la loro parte nella costruzione dell'ordine sociale ».6 Questo contributo
all'edificazione della società la Chiesa lo offre in maniera pluriforme, essendo
4 Discorso del 4 ottobre 1985. 5 Discorso del 4 ottobre 2007. 6 Discorso del 18 aprile 2008.