dell'alleanza di Dio con il suo popolo. Nel Vangelo, Gesù riprende il cantico di
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- Cathedrali Ecclesiae Baionensi, vacanti post renuntiationem a Summo
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singoli organi vitali non possono essere prelevati che ex cadavere, il quale
peraltro possiede pure una sua dignità che va rispettata. La scienza, in questi
anni, ha compiuto ulteriori progressi nell'accertare la morte del paziente. È
bene, quindi, che i risultati raggiunti ricevano il consenso dall'intera comu-
nità scientifica cosı̀ da favorire la ricerca di soluzioni che diano certezza a
tutti. In un ambito come questo, infatti, non può esserci il minimo sospetto di
arbitrio e dove la certezza ancora non fosse raggiunta deve prevalere il prin-
cipio di precauzione. È utile per questo che si incrementi la ricerca e la
riflessione interdisciplinare in modo tale che la stessa opinione pubblica sia
messa dinanzi alla più trasparente verità sulle implicanze antropologiche,
sociali, etiche e giuridiche della pratica del trapianto. In questi casi, comun-
que, deve valere sempre come criterio principale il rispetto per la vita del
donatore cosı̀ che il prelievo di organi sia consentito solo in presenza della sua
morte reale.3 L'atto d'amore che viene espresso con il dono dei propri organi
vitali permane come una genuina testimonianza di carità che sa guardare al
di là della morte perché vinca sempre la vita. Del valore di questo gesto
dovrebbe essere ben cosciente il ricevente; egli è destinatario di un dono
che va oltre il beneficio terapeutico. Ciò che riceve, infatti, prima ancora di
un organo è una testimonianza di amore che deve suscitare una risposta
altrettanto generosa, cosı̀ da incrementare la cultura del dono e della gratuità.
La via maestra da seguire, fino a quando la scienza giunga a scoprire
eventuali forme nuove e più progredite di terapia, dovrà essere la formazione
e la diffusione di una cultura della solidarietà che si apra a tutti e non escluda
nessuno. Una medicina dei trapianti corrispondente a un'etica della donazio-
ne esige da parte di tutti l'impegno per investire ogni possibile sforzo nella
formazione e nell'informazione, cosı̀ da sensibilizzare sempre più le coscienze
verso una problematica che investe direttamente la vita di tante persone.
Sarà necessario, pertanto, fugare pregiudizi e malintesi, dissipare diffidenze e
paure per sostituirle con certezze e garanzie in modo da permettere l'ac-
crescersi in tutti di una sempre più diffusa consapevolezza del grande dono
della vita.
Con questi sentimenti, mentre auguro a ciascuno di continuare nel proprio
impegno con la dovuta competenza e professionalità, invoco l'aiuto di Dio sui
lavori del Congresso ed imparto a tutti di cuore la mia Benedizione.
3 Cfr Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 476.