dell'alleanza di Dio con il suo popolo. Nel Vangelo, Gesù riprende il cantico di
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale756
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale758
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale760
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale762
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale764
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale766
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale768
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale770
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale772
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale774
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale776
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale778
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale780
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale782
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale784
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale786
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale788
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale790
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale792
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale794
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale796
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale798
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale800
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale802
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale804
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale806
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale808
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale810
- Cathedrali Ecclesiae Baionensi, vacanti post renuntiationem a Summo
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale806
tutto ai suoi connazionali in diaspora.6 Se da essi veniva rifiutato, si rivolgeva
ai pagani, facendosi autentico « missionario dei migranti », migrante lui stesso
e itinerante ambasciatore di Gesù Cristo, per invitare ogni persona a diven-
tare, nel Figlio di Dio, « nuova creatura ».7
La proclamazione del kerygma gli fece attraversare i mari del Vicino
Oriente e percorrere le strade dell'Europa, fino a giungere a Roma. Partı̀
da Antiochia, dove il Vangelo fu annunciato a popolazioni non appartenenti
al Giudaismo, e i discepoli di Gesù per la prima volta furono chiamati « cri-
stiani ».8 La sua vita e la sua predicazione furono interamente orientate a far
conoscere e amare Gesù da tutti, perché in Lui tutti i popoli sono chiamati a
diventare un solo popolo.
Questa è, anche al presente, nell'era della globalizzazione, la missione
della Chiesa e di ogni battezzato; missione che con attenta sollecitudine pa-
storale si dirige pure al variegato universo dei migranti - studenti fuori sede,
immigrati, rifugiati, profughi, sfollati - includendo coloro che sono vittime
delle schiavitù moderne, come ad esempio nella tratta degli esseri umani.
Anche oggi va proposto il messaggio della salvezza con lo stesso atteggiamen-
to dell'Apostolo delle genti, tenendo conto delle diverse situazioni sociali e
culturali, e delle particolari difficoltà di ciascuno in conseguenza della condi-
zione di migrante e di itinerante. Formulo l'auspicio che ogni comunità cri-
stiana possa nutrire il medesimo fervore apostolico di san Paolo che, pur di
annunciare a tutti l'amore salvifico del Padre 9 per « guadagnarne il maggior
numero a Cristo » 10 si fece « debole con i deboli ... tutto a tutti, per salvare ad
ogni costo qualcuno ».11 Il suo esempio sia anche per noi di stimolo a farci
solidali con questi nostri fratelli e sorelle e a promuovere, in ogni parte del
mondo e con ogni mezzo, la pacifica convivenza fra etnie, culture e religioni
diverse.
Ma quale fu il segreto dell'Apostolo delle genti? Lo zelo missionario e la
foga del lottatore, che lo contraddistinsero, scaturivano dal fatto che egli,
« conquistato da Cristo »,12 restò a Lui cosı̀ intimamente unito da sentirsi
partecipe della sua stessa vita, attraverso « la comunione con le sue sofferen-
6 Cfr At 18, 4-6. 7 2 Cor 5, 17. 8 Cfr At 11, 20.26. 9 Rm 8, 15-16; Gal 4, 6.
10 1 Cor 9, 19. 11 1 Cor 9, 22. 12 Fil 3, 12.