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dono per l'umanità: dobbiamo perciò far sı̀ che i vantaggi che esse offrono
e diventiamo più plenamente umani. Amare è, infatti, ciò per cui siamo stati
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e diventiamo più plenamente umani. Amare è, infatti, ciò per cui siamo stati
progettati dal Creatore. Naturalmente, non parlo di passeggere, superficiali
relazioni; parlo del vero amore, che costituisce il centro dell'insegnamento
morale di Gesù: « Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta
la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza » e « Amerai il tuo
prossimo come te stesso ».1 In questa luce, riflettendo sul significato delle
nuove tecnologie, è importante considerare non solo la loro indubbia capacità
di favorire il contatto tra le persone, ma anche la qualità dei contenuti che
esse sono chiamate a mettere in circolazione. Desidero incoraggiare tutte le
persone di buona volontà, attive nel mondo emergente della comunicazione
digitale, perché si impegnino nel promuovere una cultura del rispetto, del
dialogo, dell'amicizia.
Pertanto, coloro che operano nel settore della produzione e della diffusio-
ne di contenuti dei nuovi media non possono non sentirsi impegnati al rispetto
della dignità e del valore della persona umana. Se le nuove tecnologie devono
servire al bene dei singoli e della società, quanti ne usano devono evitare la
condivisione di parole e immagini degradanti per l'essere umano, ed escludere
quindi ciò che alimenta l'odio e l'intolleranza, svilisce la bellezza e l'intimità
della sessualità umana, sfrutta i deboli e gli indifesi.
Le nuove tecnologie hanno anche aperto la strada al dialogo tra persone di
differenti paesi, culture e religioni. La nuova arena digitale, il cosiddetto
cyberspace, permette di incontrarsi e di conoscere i valori e le tradizioni degli
altri. Simili incontri, tuttavia, per essere fecondi, richiedono forme oneste e
corrette di espressione insieme ad un ascolto attento e rispettoso. Il dialogo
deve essere radicato in una ricerca sincera e reciproca della verità, per rea-
lizzare la promozione dello sviluppo nella comprensione e nella tolleranza. La
vita non è un semplice succedersi di fatti e di esperienze: è piuttosto ricerca
del vero, del bene e del bello. Proprio per tale fine compiamo le nostre scelte,
esercitiamo la nostra libertà e in questo, cioè nella verità, nel bene e nel bello,
troviamo felicità e gioia. Occorre non lasciarsi ingannare da quanti cercano
semplicemente dei consumatori in un mercato di possibilità indifferenziate,
dove la scelta in se stessa diviene il bene, la novità si contrabbanda come
bellezza, l'esperienza soggettiva soppianta la verità.
Il concetto di amicizia ha goduto di un rinnovato rilancio nel vocabolario
delle reti sociali digitali emerse negli ultimi anni. Tale concetto è una delle più
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1 Mc 12, 30-31.