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Postquam « bonum certamen certavit et cursum consummavit » (cfr 2 Tim
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anzi, che è già nel mondo, della vittoria dell'amore e della vita sul peccato e
sulla morte. Guidare le anime e alleviare la sofferenza: cosı̀ si può riassumere la
missione di san Pio da Pietrelcina, come ebbe a dire di lui anche il servo di Dio,
il Papa Paolo VI: «Era un uomo di preghiera e di sofferenza ».10
Cari amici, Frati Minori Cappuccini, membri dei Gruppi di preghiera e fedeli
tutti di San Giovanni Rotondo, voi siete gli eredi di Padre Pio e l'eredità che vi ha
lasciato è la santità. In una sua lettera scrive: « Sembra che Gesù non abbia altra
cura per le mani se non quella di santificare l'anima vostra ».11 Questa era sempre
la sua prima preoccupazione, la sua ansia sacerdotale e paterna: che le persone
ritornassero a Dio, che potessero sperimentare la sua misericordia e, interiormen-
te rinnovate, riscoprissero la bellezza e la gioia di essere cristiani, di vivere in
comunione con Gesù, di appartenere alla sua Chiesa e praticare il Vangelo. Padre
Pio attirava sulla via della santità con la sua stessa testimonianza, indicando con
l'esempio il « binario » che ad essa conduce: la preghiera e la carità.
Prima di tutto la preghiera. Come tutti i grandi uomini di Dio, Padre Pio
era diventato lui stesso preghiera, anima e corpo. Le sue giornate erano un
rosario vissuto, cioè una continua meditazione e assimilazione dei misteri di
Cristo in unione spirituale con la Vergine Maria. Si spiega cosı̀ la singolare
compresenza in lui di doni soprannaturali e di concretezza umana. E tutto
aveva il suo culmine nella celebrazione della santa Messa: lı̀ egli si univa piena-
mente al Signore morto e risorto. Dalla preghiera, come da fonte sempre viva,
sgorgava la carità. L'amore che egli portava nel cuore e trasmetteva agli altri
era pieno di tenerezza, sempre attento alle situazioni reali delle persone e delle
famiglie. Specialmente verso i malati e i sofferenti nutriva la predilezione del
Cuore di Cristo, e proprio da questa ha preso origine e forma il progetto di una
grande opera dedicata al « sollievo della sofferenza ». Non si può capire né inter-
pretare adeguatamente tale istituzione se la si scinde dalla sua fonte ispiratrice,
che è la carità evangelica, animata a sua volta dalla preghiera.
Tutto questo, carissimi, Padre Pio ripropone oggi alla nostra attenzione. I
rischi dell'attivismo e della secolarizzazione sono sempre presenti; perciò la mia
visita ha anche lo scopo di confermarvi nella fedeltà alla missione ereditata dal
vostro amatissimo Padre. Molti di voi, religiosi, religiose e laici, siete talmente
presi dalle mille incombenze richieste dal servizio ai pellegrini, oppure ai malati
nell'ospedale, da correre il rischio di trascurare la cosa veramente necessaria:
ascoltare Cristo per compiere la volontà di Dio. Quando vi accorgete che siete
vicini a correre questo rischio, guardate a Padre Pio: al suo esempio, alle sue
10 Ai Padri Capitolari Cappuccini, 20 febbraio 1971. 11 Epist. II, p. 155.