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Postquam « bonum certamen certavit et cursum consummavit » (cfr 2 Tim
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italiana parla di « custode », il testo greco ha la parola epı́scopos (vescovo). Un
po'più avanti, Cristo viene qualificato come il Pastore supremo: archipoimen.5
Sorprende che Pietro chiami Cristo stesso vescovo - vescovo delle anime.
Che cosa intende dire con ciò? Nella parola greca « epı́scopos » è contenuto il
verbo « vedere »; per questo è stata tradotta con « custode » ossia « sorveglian-
te ». Ma certamente non s'intende una sorveglianza esterna, come s'addice
forse ad una guardia carceraria. S'intende piuttosto un vedere dall'alto - un
vedere a partire dall'elevatezza di Dio. Un vedere nella prospettiva di Dio è
un vedere dell'amore che vuole servire l'altro, vuole aiutarlo a diventare
veramente se stesso. Cristo è il « vescovo delle anime », ci dice Pietro. Ciò
significa: Egli ci vede nella prospettiva di Dio. Guardando a partire da
Dio, si ha una visione d'insieme, si vedono i pericoli come anche le speranze
e le possibilità. Nella prospettiva di Dio si vede l'essenza, si vede l'uomo
interiore. Se Cristo è il vescovo delle anime, l'obiettivo è quello di evitare
che l'anima nell'uomo s'immiserisca, è di far sı̀ che l'uomo non perda la sua
essenza, la capacità per la verità e per l'amore. Far sı̀ che egli venga a
conoscere Dio; che non si smarrisca in vicoli ciechi; che non si perda nell'iso-
lamento, ma rimanga aperto per l'insieme. Gesù, il « vescovo delle anime », è il
prototipo di ogni ministero episcopale e sacerdotale. Essere vescovo, essere
sacerdote significa in questa prospettiva: assumere la posizione di Cristo.
Pensare, vedere ed agire a partire dalla sua posizione elevata. A partire da
Lui essere a disposizione degli uomini, affinché trovino la vita.
Cosı̀ la parola « vescovo » s'avvicina molto al termine « pastore », anzi, i due
concetti diventano interscambiabili. È compito del pastore pascolare e cu-
stodire il gregge e condurlo ai pascoli giusti. Pascolare il gregge vuol dire aver
cura che le pecore trovino il nutrimento giusto, sia saziata la loro fame e
spenta la loro sete. Fuori di metafora, questo significa: la parola di Dio è il
nutrimento di cui l'uomo ha bisogno. Rendere sempre di nuovo presente la
parola di Dio e dare cosı̀ nutrimento agli uomini è il compito del retto Pa-
store. Ed egli deve anche saper resistere ai nemici, ai lupi. Deve precedere,
indicare la via, conservare l'unità del gregge. Pietro, nel suo discorso ai
presbiteri, evidenzia ancora una cosa molto importante. Non basta parlare.
I Pastori devono farsi « modelli del gregge ».6 La parola di Dio viene portata
dal passato nel presente, quando è vissuta. È meraviglioso vedere come nei
santi la parola di Dio diventi una parola rivolta al nostro tempo. In figure
come Francesco e poi di nuovo come Padre Pio e molti altri, Cristo è diven-
5 5, 4. 6 5, 3.