Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale570
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale572
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale574
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale576
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale578
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale580
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale582
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale584
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale586
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale588
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale590
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale592
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale594
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale596
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale598
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale600
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale602
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale604
Congregatio de Causis Sanctorum 605
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale606
Congregatio de Causis Sanctorum 607
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale608
Congregatio de Causis Sanctorum 609
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale610
Congregatio de Causis Sanctorum 611
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale612
Congregatio de Causis Sanctorum 613
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale614
Congregatio de Causis Sanctorum 615
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale616
Congregatio de Causis Sanctorum 617
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale618
Congregatio de Causis Sanctorum 619
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale620
Congregatio de Causis Sanctorum 621
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale622
Congregatio de Causis Sanctorum 623
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale624
Postquam « bonum certamen certavit et cursum consummavit » (cfr 2 Tim
Congregatio de Causis Sanctorum 627
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale628
Congregatio de Causis Sanctorum 629
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale630
Congregatio de Causis Sanctorum 631
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale632
Congregatio de Causis Sanctorum 633
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale634
Congregatio de Causis Sanctorum 635
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale636
Acta Benedicti Pp. XVI 593
sta il rinnovamento dell'uomo. Questo vale poi per ogni singolo. Solo se noi
stessi diventiamo nuovi, il mondo diventa nuovo. Ciò significa anche che non
basta adattarsi alla situazione attuale. L'Apostolo ci esorta ad un non-confor-
mismo. Nella nostra Lettera si dice: non sottomettersi allo schema dell'epoca
attuale. Dovremo tornare su questo punto riflettendo sul secondo testo che
stasera voglio meditare con voi. Il « no » dell'Apostolo è chiaro ed anche con-
vincente per chiunque osservi lo « schema » del nostro mondo. Ma diventare
nuovi - come lo si può fare? Ne siamo davvero capaci? Con la parola circa il
diventare nuovi, Paolo allude alla propria conversione: al suo incontro col Cristo
risorto, incontro di cui nella Seconda Lettera ai Corinzi dice: « Se uno è in Cristo,
è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuo-
ve ».2 Era tanto sconvolgente per lui questo incontro con Cristo che dice al
riguardo: « Sono morto ».3 Egli è diventato nuovo, un altro, perché non vive
più per se stesso e in virtù di se stesso, ma per Cristo ed in Lui. Nel corso degli
anni, però, ha anche visto che questo processo di rinnovamento e di trasforma-
zione continua per tutta la vita. Diventiamo nuovi, se ci lasciamo afferrare e
plasmare dall'Uomo nuovo Gesù Cristo. Egli è l'Uomo nuovo per eccellenza. In
Lui la nuova esistenza umana è diventata realtà, e noi possiamo veramente
diventare nuovi se ci consegniamo alle sue mani e da Lui ci lasciamo plasmare.
Paolo rende ancora più chiaro questo processo di « rifusione » dicendo che
diventiamo nuovi se trasformiamo il nostro modo di pensare. Ciò che qui è
stato tradotto con « modo di pensare », è il termine greco «nous ». È una parola
complessa. Può essere tradotta con « spirito », « sentimenti », « ragione » e, ap-
punto, anche con « modo di pensare ». Quindi la nostra ragione deve diventare
nuova. Questo ci sorprende. Avremmo forse aspettato che riguardasse piut-
tosto qualche atteggiamento: ciò che nel nostro agire dobbiamo cambiare. Ma
no: il rinnovamento deve andare fino in fondo. Il nostro modo di vedere il
mondo, di comprendere la realtà - tutto il nostro pensare deve mutarsi a
partire dal suo fondamento. Il pensiero dell'uomo vecchio, il modo di pensare
comune è rivolto in genere verso il possesso, il benessere, l'influenza, il suc-
cesso, la fama e cosı̀ via. Ma in questo modo ha una portata troppo limitata.
Cosı̀, in ultima analisi, resta il proprio « io » il centro del mondo. Dobbiamo
imparare a pensare in maniera più profonda. Che cosa ciò significhi, lo dice
san Paolo nella seconda parte della frase: bisogna imparare a comprendere la
volontà di Dio, cosı̀ che questa plasmi la nostra volontà. Affinché noi stessi
vogliamo ciò che vuole Dio, perché riconosciamo che ciò che Dio vuole è il
2 5, 17. 3 Gal 2, 19; cfr. Rm 6.