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Postquam « bonum certamen certavit et cursum consummavit » (cfr 2 Tim
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bello e il buono. Si tratta dunque di una svolta nel nostro spirituale orienta-
mento di fondo. Dio deve entrare nell'orizzonte del nostro pensiero: ciò che
Egli vuole e il modo secondo cui Egli ha ideato il mondo e me. Dobbiamo
imparare a prendere parte al pensare e al volere di Gesù Cristo. È allora che
saremo uomini nuovi nei quali emerge un mondo nuovo.
Lo stesso pensiero di un necessario rinnovamento del nostro essere perso-
na umana, Paolo lo ha illustrato ulteriormente in due brani della Lettera agli
Efesini, sui quali pertanto vogliamo ancora riflettere brevemente. Nel quarto
capitolo della Lettera l'Apostolo ci dice che con Cristo dobbiamo raggiungere
l'età adulta, una fede matura. Non possiamo più rimanere « fanciulli in balı̀a
delle onde, trasportati qua e là da qualsiasi vento di dottrina... ».4 Paolo
desidera che i cristiani abbiano una fede « matura », una « fede adulta ». La
parola « fede adulta » negli ultimi decenni è diventata uno slogan diffuso. Ma
lo s'intende spesso nel senso dell'atteggiamento di chi non dà più ascolto alla
Chiesa e ai suoi Pastori, ma sceglie autonomamente ciò che vuol credere e non
credere - una fede « fai da te », quindi. E lo si presenta come « coraggio » di
esprimersi contro il Magistero della Chiesa. In realtà, tuttavia, non ci vuole
per questo del coraggio, perché si può sempre essere sicuri del pubblico ap-
plauso. Coraggio ci vuole piuttosto per aderire alla fede della Chiesa, anche se
questa contraddice lo « schema » del mondo contemporaneo. È questo non-
conformismo della fede che Paolo chiama una « fede adulta ». È la fede che egli
vuole. Qualifica invece come infantile il correre dietro ai venti e alle correnti
del tempo. Cosı̀ fa parte della fede adulta, ad esempio, impegnarsi per l'in-
violabilità della vita umana fin dal primo momento, opponendosi con ciò
radicalmente al principio della violenza, proprio anche nella difesa delle crea-
ture umane più inermi. Fa parte della fede adulta riconoscere il matrimonio
tra un uomo e una donna per tutta la vita come ordinamento del Creatore,
ristabilito nuovamente da Cristo. La fede adulta non si lascia trasportare qua
e là da qualsiasi corrente. Essa s'oppone ai venti della moda. Sa che questi
venti non sono il soffio dello Spirito Santo; sa che lo Spirito di Dio s'esprime e
si manifesta nella comunione con Gesù Cristo. Tuttavia, anche qui Paolo non
si ferma alla negazione, ma ci conduce al grande « sı̀ ». Descrive la fede ma-
tura, veramente adulta in maniera positiva con l'espressione: « agire secondo
verità nella carità ».5 Il nuovo modo di pensare, donatoci dalla fede, si volge
prima di tutto verso la verità. Il potere del male è la menzogna. Il potere della
fede, il potere di Dio è la verità. La verità sul mondo e su noi stessi si rende
4 4, 14. 5 Cfr. Ef 4, 15.