tula ad Hebraeos cum « plenitudine fidei » (10, 22) arte coniungit « spei con-
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fisicamente con noi, ma sono a noi idealmente uniti. La celebrazione del
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Paenitentiaria Apostolica 1073
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tazione di lusso e ad adottare, benché Vescovo di una capitale dell'impero,
uno stile di vita modesto, fu generosissimo nel distribuire l'elemosina ai po-
veri. Giovanni si dedicava alla predicazione ogni domenica e nelle feste prin-
cipali. Era molto attento a far sı̀ che gli applausi, spesso ricevuti per la sua
predicazione, non lo inducessero a far perdere mordente al Vangelo che pre-
dicava. Pertanto talvolta si lamentava perché troppo spesso la stessa assem-
blea che applaudiva le sue omelie ne ignorava le esortazioni a vivere autenti-
camente la vita cristiana.24 Fu instancabile nel denunciare il contrasto che
esisteva in città tra lo spreco stravagante dei ricchi e l'indigenza dei poveri e,
allo stesso tempo, nel suggerire ai ricchi di accogliere i senzatetto nelle loro
case.25 Egli vedeva Cristo nel povero; invitava perciò i suoi ascoltatori a fare
altrettanto e ad agire di conseguenza.26 Tanto fu persistente la sua difesa del
povero e il rimprovero per chi era troppo ricco, da suscitare il disappunto e
anche l'ostilità contro di lui da parte di alcuni ricchi e di quanti detenevano in
città il potere politico.27
Tra i Vescovi del suo tempo Giovanni fu straordinario per lo zelo missio-
nario; egli mandò missionari a diffondere il Vangelo tra quelli che non l'ave-
vano ancora udito.28 Costruı̀ ospedali per la cura degli ammalati.29 Predicando
a Costantinopoli sulla Lettera agli Ebrei, affermò che l'assistenza materiale
della Chiesa si deve estendere ad ogni bisognoso, senza tener conto del credo
religioso: « il bisognoso appartiene a Dio, anche se pagano o Ebreo. Anche se
non crede, è degno di aiuto ».30
Il ruolo di Vescovo nella capitale dell'Impero d'Oriente imponeva a Gio-
vanni di mediare le delicate relazioni tra la Chiesa e la corte imperiale. Egli si
trovò spesso ad essere oggetto di ostilità da parte di molti ufficiali imperiali, a
causa talvolta della sua fermezza nel criticare il lusso eccessivo di cui essi si
circondavano. Nel contempo la sua posizione di Arcivescovo metropolita di
24 Cfr Johannes Chrysostomus, In illud: Pater meus usque modo operatur (PG 63, 511-516);
id., In Acta apostolorum 30, 4 (PG 60, 226-228); id., Contra ludos et theatra (PG 56, 263-270). 25 Cfr Johannes Chrysostomus, In Acta apostolorum 35, 5; 45, 3-4 (PG 60, 252; 318-319). Cfr
Palladius, Dialogus de vita Joannis Chrysostomi 5 (SCh 341, 124). 26 Cfr Johannes Chrysostomus, In epistulam ad Colossenses 1, 4 (PG 62, 304-305). 27 Cfr Johannes Chrysostomus, Cum Saturninus et Aurelianus acti essent in exsilium 2 (PG 52,
415-416). 28 Cfr Theodoretus Cyrrhensis, Historia religiosa 5, 31 (GCS 44, 330-331); cfr Johannes
Chrysostomus, Epistulae ad Olympiadem 9, 5 (SCh 13bis, 236-238). 29 Cfr Palladius, Dialogus de vita Joannis Chrysostomi 5 (SCh 341, 122). 30 Cfr Johannes Chrysostomus, In epistulam ad Hebraeos 10, 4 (PG 63, 88).