tula ad Hebraeos cum « plenitudine fidei » (10, 22) arte coniungit « spei con-
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fisicamente con noi, ma sono a noi idealmente uniti. La celebrazione del
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Costantinopoli lo poneva nella difficile e delicata situazione di dover nego-
ziare una serie di questioni ecclesiali che implicavano altri Vescovi e altre
sedi. In conseguenza degli intrighi orditi contro di lui da potenti oppositori,
sia ecclesiastici che imperiali, per due volte fu condannato dall'imperatore
all'esilio. Morı̀ il 14 settembre di 1600 anni or sono, a Comana del Ponto
durante il viaggio verso la meta finale del suo secondo esilio, lontano dal
suo amato gregge di Costantinopoli.
3. Il magistero di san Giovanni
Dal quinto secolo in poi, il Crisostomo è stato venerato dall'intera Chiesa
cristiana, orientale e occidentale, per la sua coraggiosa testimonianza in di-
fesa della fede ecclesiale e per la sua generosa dedizione al ministero pastorale.
Il suo magistero dottrinale e la sua predicazione, come anche la sua solleci-
tudine per la Sacra Liturgia gli hanno meritato ben presto il riconoscimento
di Padre e di Dottore della Chiesa. Anche la sua fama di predicatore veniva
consacrata, a partire già dal sesto secolo, con l'attribuzione del titolo di
« Bocca d'oro », in greco « Crisostomo ». Di lui sant'Agostino scrive: « Osserva,
Giuliano, in quale assemblea ti ho introdotto. Qui c'è Ambrogio di Milano, ...
qui Giovanni di Costantinopoli, ... qui Basilio, ... qui gli altri, e il loro mirabile
consenso dovrebbe farti riflettere ... Essi rifulsero nella Chiesa cattolica per lo
studio della dottrina. Rivestiti e protetti dalle armi spirituali hanno condotto
vigorose guerre contro gli eretici e, dopo aver portato fedelmente a termine le
opere loro affidate da Dio, dormono nel grembo della pace ... Ecco il luogo in
cui ti ho introdotto, l'assemblea di questi santi non è la moltitudine del
popolo: essi non sono solo figli, ma anche Padri della Chiesa ».31
Degno di speciale menzione è poi lo straordinario sforzo messo in opera da
san Giovanni Crisostomo per promuovere la riconciliazione e la piena comu-
nione tra i cristiani d'Oriente e d'Occidente. In particolare, decisivo fu il suo
contributo nel porre fine allo scisma che separava la sede di Antiochia da
quella di Roma e dalle altre Chiese occidentali. All'epoca della sua consacra-
zione a Vescovo di Costantinopoli Giovanni inviò una delegazione da Papa
Siricio, a Roma. A sostegno di questa missione, in vista del suo progetto di
metter fine allo scisma, egli ottenne la collaborazione del Vescovo di Alessan-
dria d'Egitto. Papa Siricio rispose con favore all'iniziativa diplomatica di
31 Cfr Augustinus Hipponensis, Contra Iulianum libri sex, 1, 7, 30-31 (PL 44, 661-662).