tula ad Hebraeos cum « plenitudine fidei » (10, 22) arte coniungit « spei con-
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fisicamente con noi, ma sono a noi idealmente uniti. La celebrazione del
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Paenitentiaria Apostolica 1073
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Giovanni; lo scisma fu cosı̀ risolto pacificamente e si ristabilı̀ la piena comu-
nione tra le Chiese.
In seguito, verso la fine della sua vita, ritornato a Costantinopoli dal
primo esilio, Giovanni scrisse al Papa Innocenzo ed anche ai Vescovi Venerio
di Milano e Cromazio di Aquileia, per chiedere il loro aiuto nello sforzo di
riportare ordine nella Chiesa di Costantinopoli, divisa a causa delle ingiustizie
commesse contro di lui. Giovanni sollecitava dal Papa Innocenzo e dagli altri
Vescovi occidentali un intervento che « accordi - come egli scriveva -
benevolenza non solo a noi ma alla Chiesa intera ».32 Nel pensiero del Criso-
stomo, infatti, quando una parte della Chiesa soffre per una ferita, tutta la
Chiesa soffre per la stessa ferita. Papa Innocenzo difese Giovanni in alcune
lettere indirizzate ai Vescovi d'Oriente.33 Il Papa affermava la sua piena
comunione con lui, ignorandone la deposizione che considerava illegittima.34
Scrisse poi a Giovanni per consolarlo,35 e scrisse anche al clero e ai fedeli di
Costantinopoli per manifestare il suo pieno sostegno al loro Vescovo legitti-
mo: « Giovanni, il vostro Vescovo, ha sofferto ingiustamente », egli riconosce-
va.36 Inoltre il Papa radunò un sinodo di Vescovi italiani ed orientali allo
scopo di ottenere giustizia per il Vescovo perseguitato.37 Con il sostegno del-
l'imperatore d'Occidente, il Papa mandò una delegazione di Vescovi occiden-
tali e orientali a Costantinopoli, presso l'imperatore d'Oriente, per difendere
Giovanni e chiedere che un sinodo ecumenico di Vescovi gli facesse giustizia.38
Quando, poco prima che morisse in esilio, questi progetti fallirono, Giovanni
scrisse a Papa Innocenzo per ringraziarlo della « grande consolazione » che
aveva tratto dal generoso sostegno accordatogli.39 Nella sua lettera Giovanni
affermava che, benché separato dalla grande distanza dell'esilio, egli era
« giorno per giorno in comunione » con lui, e diceva: « Tu hai superato anche
il padre più affettuoso nella tua benevolenza e nel tuo zelo verso di noi ». Lo
supplicava tuttavia di perseverare nell'impegno di cercare giustizia per lui e
per la Chiesa di Costantinopoli, poiché « ora la battaglia che ti sta davanti
32 Cfr Johannes Chrysostomus, Epistula ad Innocentium papam, I (SCh 342, 93). 33 Cfr Palladius, Dialogus de vita Joannis Chrysostomi 3 (SCh 341, 64-68); Innocentius I,
Epistula 5 (PL 20, 493-495). 34 Cfr Palladius, Dialogus de vita Joannis Chrysostomi 3 (SCh 341, 66-68). 35 Cfr Sozomenus, Historia ecclesiastica 8, 26 (GCS 50, 384-385). 36 Cfr Sozomenus, Historia ecclesiastica 8, 26 (GCS 50, 385-387). 37 Cfr Palladius, Dialogus de vita Joannis Chrysostomi 4 (SCh 341, 84). 38 Cfr Palladius, Dialogus de vita Joannis Chrysostomi 3-4 (SCh 341, 80-86). 39 Cfr Johannes Chrysostomus, Epistula ad Innocentium papam, II (PG 52, 535-536).