tula ad Hebraeos cum « plenitudine fidei » (10, 22) arte coniungit « spei con-
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Paenitentiaria Apostolica 1073
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Paenitentiaria Apostolica 1075
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fisicamente con noi, ma sono a noi idealmente uniti. La celebrazione del
Concistoro è sempre una provvidenziale occasione per offrire urbi et orbi, alla
città di Roma e al mondo intero, la testimonianza di quella singolare unità
che stringe i Cardinali attorno al Papa, Vescovo di Roma. In cosı̀ solenne
circostanza mi è caro altresı̀ rivolgere un saluto rispettoso e deferente alle
Rappresentanze governative e alle Personalità qui convenute da ogni parte
del mondo, come pure ai familiari, agli amici, ai sacerdoti, ai religiosi e alle
religiose e ai fedeli delle singole Chiese locali da cui provengono i neo-Porpo-
rati. Saluto, infine, tutti coloro che si sono qui raccolti per fare ad essi corona
ed esprimere in festosa letizia la loro stima e il loro affetto.
Con l'odierna celebrazione, voi, cari Fratelli, venite inseriti a pieno titolo
nella veneranda Chiesa di Roma, di cui il Successore di Pietro è il Pastore. Nel
Collegio dei Cardinali rivive cosı̀ l'antico presbyterium del Vescovo di Roma, i
cui componenti, mentre svolgevano funzioni pastorali e liturgiche nelle varie
chiese, non gli facevano mancare la loro preziosa collaborazione per quanto
riguardava l'adempimento dei compiti connessi con il suo universale ministe-
ro apostolico. I tempi sono mutati e la grande famiglia dei discepoli di Cristo è
oggi disseminata in ogni continente sino agli angoli più remoti della terra,
parla praticamente tutte le lingue del mondo e ad essa appartengono popoli
di ogni cultura. La diversità dei membri del Collegio Cardinalizio, sia per
provenienza geografica che culturale, pone in rilievo questa crescita provvi-
denziale ed evidenzia al tempo stesso le mutate esigenze pastorali a cui il
Papa deve rispondere. L'universalità, la cattolicità della Chiesa ben si riflette
pertanto nella composizione del Collegio dei Cardinali: moltissimi sono Pa-
stori di comunità diocesane, altri sono al diretto servizio della Sede Aposto-
lica, altri ancora hanno reso benemeriti servizi in specifici settori pastorali.
Ognuno di voi, cari e venerati Fratelli neo-Cardinali, rappresenta dunque
una porzione dell'articolato Corpo mistico di Cristo che è la Chiesa diffusa
dappertutto. So bene quanta fatica e sacrificio comporti oggi la cura delle
anime, ma conosco la generosità che sostiene la vostra quotidiana attività
apostolica. Per questo, nella circostanza che stiamo vivendo, mi è caro con-
fermarvi il mio sincero apprezzamento per il servizio fedelmente prestato in
tanti anni di lavoro nei diversi ambiti del ministero ecclesiale, servizio che
ora, con l'elevazione alla porpora, siete chiamati a compiere con ancor più
grande responsabilità, in strettissima comunione con il Vescovo di Roma.
Penso ora con affetto alle comunità affidate alle vostre cure e, in maniera
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