tula ad Hebraeos cum « plenitudine fidei » (10, 22) arte coniungit « spei con-
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fisicamente con noi, ma sono a noi idealmente uniti. La celebrazione del
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Sede; i numerosi Vescovi e sacerdoti, i religiosi e le religiose e tutti i fedeli,
specialmente quelli provenienti dalle Diocesi affidate alla guida pastorale di
alcuni dei nuovi Cardinali.
La ricorrenza liturgica di Cristo Re offre alla nostra celebrazione uno
sfondo quanto mai significativo, tratteggiato e illuminato dalle Letture bi-
bliche. Ci troviamo come al cospetto di un imponente affresco con tre grandi
scene: al centro, la Crocifissione, secondo il racconto dell'evangelista Luca; in
un lato l'unzione regale di Davide da parte degli anziani d'Israele; nell'altro,
l'inno cristologico con cui san Paolo introduce la Lettera ai Colossesi. Domina
l'insieme la figura di Cristo, l'unico Signore, di fronte al quale siamo tutti
fratelli. L'intera gerarchia della Chiesa, ogni carisma e ministero, tutto e tutti
siamo al servizio della sua signoria.
Dobbiamo partire dall'avvenimento centrale: la Croce. Qui Cristo manife-
sta la sua singolare regalità. Sul Calvario si confrontano due atteggiamenti
opposti. Alcuni personaggi ai piedi della croce, e anche uno dei due ladroni, si
rivolgono con disprezzo al Crocifisso: Se tu sei il Cristo, il Re Messia - essi
dicono -, salva te stesso scendendo dal patibolo. Gesù, invece, rivela la
propria gloria rimanendo lı̀, sulla croce, come Agnello immolato. Con Lui si
schiera inaspettatamente l'altro ladrone, che implicitamente confessa la re-
galità del giusto innocente ed implora: « Ricordati di me, quando entrerai nel
tuo regno » (Lc 23, 42). Commenta san Cirillo di Alessandria: « Lo vedi croci-
fisso e lo chiami re. Credi che colui che sopporta scherno e sofferenza giungerà
alla gloria divina ».1 Secondo l'evangelista Giovanni la gloria divina è già
presente, seppure nascosta dallo sfiguramento della croce. Ma anche nel lin-
guaggio di Luca il futuro viene anticipato al presente quando Gesù promette
al buon ladrone: « Oggi sarai con me nel paradiso » (Lc 23, 43). Osserva san-
t'Ambrogio: « Costui pregava che il Signore si ricordasse di lui, quando fosse
giunto nel suo Regno, ma il Signore gli rispose: In verità, in verità ti dico, oggi
sarai con me nel Paradiso. La vita è stare con Cristo, perché dove c'è Cristo là
c'è il Regno ».2 L'accusa: «Questi è il re dei Giudei », scritta su una tavola
inchiodata sopra il capo di Gesù, diventa cosı̀ la proclamazione della verità.
Nota ancora sant'Ambrogio: « Giustamente la scritta sta sopra la croce, per-
1 Commento a Luca, omelia 153. 2 Esposizione del Vangelo secondo Luca, 10, 121.