tula ad Hebraeos cum « plenitudine fidei » (10, 22) arte coniungit « spei con-
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fisicamente con noi, ma sono a noi idealmente uniti. La celebrazione del
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Paenitentiaria Apostolica 1073
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Paenitentiaria Apostolica 1075
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Strettamente unito a questa missione è un aspetto che vorrei, in conclu-
sione, toccare e affidare alla vostra preghiera: la pace tra tutti i discepoli di
Cristo, come segno della pace che Gesù è venuto a instaurare nel mondo.
Abbiamo ascoltato nell'inno cristologico la grande notizia: a Dio è piaciuto
« rappacificare » l'universo mediante la croce di Cristo (cfr Col 1, 20)! Ebbene,
la Chiesa è quella porzione di umanità in cui si manifesta già la regalità di
Cristo, che ha come manifestazione privilegiata la pace. È la nuova Gerusa-
lemme, ancora imperfetta perché pellegrina nella storia, ma in grado di anti-
cipare, in qualche modo, la Gerusalemme celeste. Qui possiamo, infine, rife-
rirci al testo del Salmo responsoriale, il 121: appartiene ai cosiddetti « canti
delle ascensioni » ed è l'inno di gioia dei pellegrini che ascendono verso la città
santa e che, giunti alle sue porte, le rivolgono il saluto di pace: shalom!
Secondo un'etimologia popolare Gerusalemme veniva interpretata proprio
come « città della pace », quella pace che il Messia, figlio di Davide, avrebbe
instaurato nella pienezza dei tempi. In Gerusalemme noi riconosciamo la
figura della Chiesa, sacramento di Cristo e del suo Regno.
Cari Fratelli Cardinali, questo Salmo esprime bene l'ardente canto d'a-
more per la Chiesa che voi certamente portate nel cuore. Avete dedicato la
vostra vita al servizio della Chiesa, ed ora siete chiamati ad assumere in essa
un compito di più alta responsabilità. Trovino in voi piena adesione le parole
del Salmo: « Domandate pace per Gerusalemme »! (v. 6). La preghiera per la
pace e l'unità costituisca la vostra prima e principale missione, affinché la
Chiesa sia « salda e compatta » (v. 3), segno e strumento di unità per tutto il
genere umano.4 Pongo, anzi, tutti insieme poniamo questa vostra missione
sotto la vigile protezione della Madre della Chiesa, Maria Santissima. A Lei,
unita al Figlio sul Calvario e assunta come Regina alla sua destra nella gloria,
affidiamo i nuovi Porporati, il Collegio Cardinalizio e l'intera Comunità cat-
tolica, impegnata a seminare nei solchi della storia il Regno di Cristo, Signore
della vita e Principe della pace.
4 Cfr Lumen gentium, 1.