tula ad Hebraeos cum « plenitudine fidei » (10, 22) arte coniungit « spei con-
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fisicamente con noi, ma sono a noi idealmente uniti. La celebrazione del
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Paenitentiaria Apostolica 1073
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che fanno parte della Comunità del Pontificio Istituto Orientale. Estendo il
mio pensiero affettuoso a quanti, in questi novant'anni, hanno dato il loro
contributo per rendere il vostro Istituto sempre più rispondente alle attese
della Chiesa e del mondo.
Il Papa Benedetto XV, al quale mi sento particolarmente legato, creò
dunque, a distanza di cinque mesi e mezzo l'una dall'altro, la Congregazione
per le Chiese Orientali, il 1º maggio, e l'Istituto Orientale, il 15 ottobre. A
beneficiarne furono le Chiese orientali cattoliche, godendo di un regime più
consono alle loro tradizioni, sotto lo sguardo dei Romani Pontefici che non
hanno mai cessato di manifestare la loro premura con gesti di fattivo soste-
gno, come ad esempio l'invito a tanti studenti orientali a venire qui a Roma
per crescere nella conoscenza della Chiesa universale. Periodi difficili hanno
talvolta messo a dura prova queste Comunità ecclesiali che, pur fisicamente
lontane da Roma, sono sempre restate vicine attraverso la loro fedeltà alla
Sede di Pietro. Il loro progresso e la loro fermezza nelle difficoltà sarebbero
stati tuttavia impensabili senza il sostegno costante che hanno potuto rica-
vare da quell'oasi di pace e di studio che è il Pontificio Istituto Orientale,
punto di ritrovo di vari studiosi, professori, scrittori ed editori, tra i migliori
conoscitori dell'Oriente cristiano. Una menzione speciale merita quel gioiello
che è la Biblioteca del medesimo Istituto, fondata dal mio Predecessore Pio
XI, già bibliotecario dell'Ambrosiana e magnifico mecenate del fondo storico
della Biblioteca del Pontificio Istituto Orientale. È una Biblioteca giusta-
mente rinomata in tutto il mondo, come pure tra le migliori sull'Oriente
cristiano. Fa parte del mio impegno farla crescere ulteriormente, come segno
dell'interesse della Chiesa di Roma alla conoscenza dell'Oriente cristiano e
come mezzo per eliminare eventuali pregiudizi che potrebbero nuocere alla
cordiale ed armoniosa convivenza tra cristiani. Sono infatti convinto che il
sostegno dato allo studio rivesta anche un'efficace valenza ecumenica, giac-
ché attingere al patrimonio della saggezza dell'Oriente cristiano arricchisce
tutti.
A questo riguardo, il Pontificio Istituto Orientale costituisce un insigne
esempio di ciò che la sapienza cristiana ha da offrire a quanti desiderano sia
acquisire una sempre più precisa conoscenza delle Chiese orientali, sia appro-
fondire quell'orientamento nella vita secondo lo Spirito, che rappresenta un
tema su cui l'Oriente cristiano vanta con ragione una ricchissima tradizione.
Questi sono tesori preziosi non solo per gli studiosi, ma anche per tutti i