tula ad Hebraeos cum « plenitudine fidei » (10, 22) arte coniungit « spei con-
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fisicamente con noi, ma sono a noi idealmente uniti. La celebrazione del
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Paenitentiaria Apostolica 1073
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Paenitentiaria Apostolica 1075
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normative che rendono difficile il loro effettivo inserimento. Di fatto, il feno-
meno dell'emigrazione diviene sempre più esteso ed abbraccia un crescente
numero di persone di ogni condizione sociale. Giustamente pertanto le pub-
bliche istituzioni, le organizzazioni umanitarie ed anche la Chiesa cattolica
dedicano molte delle loro risorse per venire incontro a queste persone in
difficoltà.
Per i giovani migranti risulta particolarmente sentita la problematica
costituita dalla cosiddetta « difficoltà della duplice appartenenza »: da un lato,
essi sentono vivamente il bisogno di non perdere la cultura d'origine, mentre,
dall'altro, emerge in loro il comprensibile desiderio di inserirsi organicamente
nella società che li accoglie, senza che tuttavia questo comporti una completa
assimilazione e la conseguente perdita delle tradizioni avite. Tra i giovani ci
sono poi le ragazze, più facilmente vittime di sfruttamento, di ricatti morali e
persino di abusi di ogni genere. Che dire poi degli adolescenti, dei minori non
accompagnati, che costituiscono una categoria a rischio tra coloro che chie-
dono asilo? Questi ragazzi e ragazze finiscono spesso in strada abbandonati a
se stessi e preda di sfruttatori senza scrupoli che, più di qualche volta, li
trasformano in oggetto di violenza fisica, morale e sessuale.
Guardando poi più d'appresso al settore dei migranti forzati, dei rifugiati,
dei profughi e delle vittime del traffico di esseri umani, ci si incontra pur-
troppo anche con molti bambini e adolescenti. A questo proposito, è impos-
sibile tacere di fronte alle immagini sconvolgenti dei grandi campi di profughi
o di rifugiati, presenti in diverse parti del mondo. Come non pensare che quei
piccoli esseri sono venuti al mondo con le stesse legittime attese di felicità
degli altri? E, al tempo stesso, come non ricordare che la fanciullezza e
l'adolescenza sono fasi di fondamentale importanza per lo sviluppo dell'uomo
e della donna, e richiedono stabilità, serenità e sicurezza? Questi bambini e
adolescenti hanno avuto come unica esperienza di vita i « campi » di perma-
nenza obbligatori, dove si trovano segregati, lontani dai centri abitati e senza
possibilità di frequentare normalmente la scuola. Come possono guardare con
fiducia al loro futuro? Se è vero che molto si sta facendo per loro, occorre
tuttavia impegnarsi ancor più nell'aiutarli mediante la creazione di idonee
strutture di accoglienza e di formazione.
Proprio in questa prospettiva si pone la domanda: come rispondere alle
attese dei giovani migranti? Che fare per venire loro incontro? Occorre certo
puntare in primo luogo sul supporto della famiglia e della scuola. Ma quanto