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Acta Francisci Pp. 227
Infine, la terza cosa riguarda il futuro. Questi 25 anni della vostra sto-
ria dicono che la comunione e l'impresa possono stare e crescere insieme.
Un'esperienza che per ora è limitata ad un piccolo numero di imprese,
piccolissimo se confrontato al grande capitale del mondo. Ma i cambiamenti
nell'ordine dello spirito e quindi della vita non sono legati ai grandi numeri.
Il piccolo gregge, la lampada, una moneta, un agnello, una perla, il sale,
il lievito: sono queste le immagini del Regno che incontriamo nei Vangeli.
E i profeti ci hanno annunciato la nuova epoca di salvezza indicandoci il
segno di un bambino, l'Emmanuele, e parlandoci di un "resto" fedele, un
piccolo gruppo.
Non occorre essere in molti per cambiare la nostra vita: basta che il
sale e il lievito non si snaturino. Il grande lavoro da svolgere è cercare di
non perdere il "principio attivo" che li anima: il sale non fa il suo mestiere
crescendo in quantità, anzi, troppo sale rende la pasta salata, ma salvando
la sua "anima", cioè la sua qualità. Tutte le volte che le persone, i popoli e
persino la Chiesa hanno pensato di salvare il mondo crescendo nei nume-
ri, hanno prodotto strutture di potere, dimenticando i poveri. Salviamo la
nostra economia, restando semplicemente sale e lievito: un lavoro difficile,
perché tutto decade con il passare del tempo. Come fare per non perdere
il principio attivo, l' "enzima" della comunione?
Quando non c'erano i frigoriferi, per conservare il lievito madre del
pane si donava alla vicina un po' della propria pasta lievitata, e quando
dovevano fare di nuovo il pane ricevevano un pugno di pasta lievitata da
quella donna o da un'altra che lo aveva ricevuto a sua volta. È la recipro-
cità. La comunione non è solo divisione ma anche moltiplicazione dei beni,
creazione di nuovo pane, di nuovi beni, di nuovo Bene con la maiuscola.
Il principio vivo del Vangelo resta attivo solo se lo doniamo, perché è
amore, e l'amore è attivo quando amiamo, non quando scriviamo romanzi
o quando guardiamo telenovele. Se invece lo teniamo gelosamente tutto e
solo per noi, ammuffisce e muore. E il Vangelo può ammuffirsi. L'economia
di comunione avrà futuro se la donerete a tutti e non resterà solo dentro
la vostra "casa". Donatela a tutti, e prima ai poveri e ai giovani, che sono
quelli che più ne hanno bisogno e sanno far fruttificare il dono ricevuto!
Per avere vita in abbondanza occorre imparare a donare: non solo i profitti
delle imprese, ma voi stessi. Il primo dono dell'imprenditore è la propria
persona: il vostro denaro, seppure importante, è troppo poco. Il denaro