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Acta Francisci Pp. 253
gestione del pianeta, una corresponsabilità più volte ribadita dalla comunità
politica internazionale, come pure dal Magistero.10 Tale corresponsabilità è da
interpretare in accordo col principio di sussidiarietà, « che conferisce libertà
per lo sviluppo delle capacità presenti a tutti i livelli, ma al tempo stesso
esige più responsabilità verso il bene comune da parte di chi detiene più
potere ».11 Fare giustizia significa anche riconciliare la storia con il presente
globalizzato, senza perpetuare logiche di sfruttamento di persone e territori,
che rispondono al più cinico uso del mercato, per incrementare il benessere
di pochi. Come ha affermato Papa Benedetto, il processo di decolonizzazione
è stato ritardato « sia a causa di nuove forme di colonialismo e di dipendenza
da vecchi e nuovi Paesi egemoni, sia per gravi irresponsabilità interne agli
stessi Paesi resisi indipendenti ».12 A tutto ciò bisogna riparare.
In secondo luogo, vi è un dovere di civiltà. Il nostro impegno a favore
dei migranti, dei profughi e dei rifugiati è un'applicazione di quei principi
e valori di accoglienza e fraternità che costituiscono un patrimonio comune
di umanità e saggezza cui attingere. Tali principi e valori sono stati stori-
camente codificati nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, in
numerose convenzioni e patti internazionali. « Ogni migrante è una persona
umana che, in quanto tale, possiede diritti fondamentali inalienabili che van-
no rispettati da tutti e in ogni situazione ».13 Oggi più che mai è necessario
riaffermare la centralità della persona umana, senza permettere che condi-
zioni contingenti e accessorie, come anche il pur necessario adempimento
di requisiti burocratici o amministrativi, ne offuschino l'essenziale dignità.
Come ha dichiarato san Giovanni Paolo II, « la condizione di irregolarità
legale non consente sconti sulla dignità del migrante, il quale è dotato di
diritti inalienabili, che non possono essere violati né ignorati ».14 Per dovere
di civiltà va anche recuperato il valore della fraternità, che si fonda sulla
nativa costituzione relazionale dell'essere umano: « la viva consapevolezza di
questa relazionalità ci porta a vedere e trattare ogni persona come una vera
sorella e un vero fratello; senza di essa diventa impossibile la costruzione di
una società giusta, di una pace solida e duratura ».15 La fraternità è il modo
10 Cfr pontifiCio ConSiGlio della GiuStizia e della paCe, Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, 9; 163; 189; 406.
11 Lett. enc. Laudato si', 196. 12 Benedetto XVI, Lett. enc. Caritas in veritate, 33. 13 Ibid., 62. 14 Giovanni paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale delle Migrazioni, 25 luglio 1995, 2. 15 Messaggio per 47ª Giornata Mondiale della Pace, 8 dicembre 2013, 1.