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Mi piace ripetere che un sacerdote o un vescovo che non si sente pec-
catore, che non si confessa, si chiude in sé, non progredisce nella fede. Ma
bisogna stare attenti a che la confessione e il discernimento delle proprie
tentazioni includano e tengano conto di questa intenzione pastorale che il
Signore vuole dare loro.
Raccontava un giovane uomo che si stava recuperando nell' Hogar de
Cristo di padre Pepe a Buenos Aires, che la mente gli giocava contro e gli
diceva che non doveva stare lì, e che lui lottava contro quel sentimento.
E diceva che padre Pepe lo aveva aiutato molto. Che un giorno gli aveva
detto che non ce la faceva più, che sentiva molto la mancanza della sua
famiglia, di sua moglie e dei due figli, e che se ne voleva andare. « E il prete
mi disse: "E prima, quando andavi in giro a drogarti e a vendere droga,
ti mancavano i tuoi? Pensavi a loro?". Io feci segno di no con la testa, in
silenzio - disse l'uomo - e il prete, senza dirmi nient'altro, mi diede una
pacca sulla spalla e mi disse: "Vai, basta così". Come per dirmi: renditi
conto di quello che ti succede e di quello che dici. "Ringrazia il cielo che
adesso senti la mancanza".
Quell'uomo diceva che il prete era un grande. Che gli diceva le cose in
faccia. E questo lo aiutava a combattere, perché era lui che doveva metterci
la sua volontà.
Racconto questo per far vedere che quello che aiuta nella crescita della
fede è tenere insieme il proprio peccato, il desiderio del bene degli altri,
l'aiuto che riceviamo e quello che dobbiamo dare noi. Non serve dividere:
non vale sentirci perfetti quando svolgiamo il ministero e, quando pecchia-
mo, giustificarci per il fatto che siamo come tutti gli altri. Bisogna unire
le cose: se rafforziamo la fede degli altri, lo facciamo come peccatori. E
quando pecchiamo, ci confessiamo per quel che siamo, sacerdoti, sottoli-
neando che abbiamo una responsabilità verso le persone, non siamo come
tutti. Queste due cose si uniscono bene se mettiamo davanti la gente, le
nostre pecore, i più poveri specialmente. È quello che fa Gesù quando
chiede a Simon Pietro se lo ama, ma non gli dice nulla né del dolore né
della gioia che questo amore gli provoca, lo fa guardare ai suoi fratelli in
questo modo: pasci le mie pecore, conferma la fede dei tuoi fratelli. Quasi
a dirgli, come a quel giovane uomo dell' Hogar de Cristo: "Ringrazia se
adesso senti la mancanza".