professionem. Expleto praescripto curriculo, ordinationem suscepit sacerdo-
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cezione della vita di ampi settori della società. Il passato appare, cosı̀, solo
infatti che la Chiesa possa trarre ispirazione nelle sue scelte attingendo al suo
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Acta Benedicti Pp. XVI 135
mentre invoco la protezione di Maria e dei santi e beati Fondatori dei vostri
Istituti, imparto di cuore la Benedizione Apostolica a voi ed alle vostre
rispettive Famiglie religiose, con un pensiero speciale per i giovani e le gio-
vani in formazione, e per i vostri confratelli e le vostre consorelle che sono
ammalati, o anziani o in difficoltà. A tutti assicuro un ricordo nella mia
preghiera.
II
In Statione quadragesimali apud Basilicam Sanctae Sabinae in Monte Aventino.*
Cari fratelli e sorelle!
Se l'Avvento è per eccellenza il tempo che ci invita a sperare nel Dio-che-
viene, la Quaresima ci rinnova nella speranza in Colui-che-ci-ha-fatti-passare-
dalla-morte-alla-vita. Entrambi sono tempi di purificazione - lo dice anche
il colore liturgico che hanno in comune - ma in modo speciale la Quaresima,
tutta orientata al mistero della Redenzione, è definita « cammino di vera
conversione ».1 All'inizio di quest'itinerario penitenziale, vorrei soffermarmi
brevemente a riflettere sulla preghiera e sulla sofferenza quali aspetti quali-
ficanti del tempo liturgico quaresimale, mentre alla pratica dell'elemosina ho
dedicato il Messaggio per la Quaresima, pubblicato la scorsa settimana. Nel-
l'Enciclica Spe salvi, ho indicato la preghiera e il soffrire, insieme all'agire e al
giudizio, come « luoghi di apprendimento e di esercizio della speranza ». Po-
tremmo quindi affermare che il periodo quaresimale, proprio perché invita
alla preghiera, alla penitenza e al digiuno, costituisce una occasione provvi-
denziale per rendere più viva e salda la nostra speranza.
La preghiera alimenta la speranza, perché nulla più del pregare con fede
esprime la realtà di Dio nella nostra vita. Anche nella solitudine della prova
più dura, niente e nessuno possono impedirmi di rivolgermi al Padre, « nel
segreto » del mio cuore, dove Lui solo « vede », come dice Gesù nel Vangelo.2
Vengono in mente due momenti dell'esistenza terrena di Gesù che si collocano
uno all'inizio e l'altro quasi al termine della sua vita pubblica: i quaranta
giorni nel deserto, sui quali è ricalcato il tempo quaresimale, e l'agonia nel
* Die 6 Februarii 2008. 1 Orazione colletta. 2 Cfr Mt 6, 4.6.18.